Tra crisi sociali, nuove povertà e solitudini invisibili, l’impegno della Caritas di Terni-Narni-Amelia e della San Martino Impresa Sociale nel 2025
TERNI – In un contesto locale segnato da una profonda crisi sociale ed economica, la Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia e la San Martino Impresa Sociale hanno continuato nel 2025 un’intensa attività di sostegno, ascolto e accompagnamento delle persone e delle famiglie più fragili, con l’obiettivo di prevenire l’emarginazione sociale, favorire percorsi di reinserimento e promuovere una cultura della solidarietà nella comunità: nel corso dell’anno sono state 6.574 le persone che si sono rivolte ai servizi Caritas-San Martino, con un incremento del 5% rispetto al 2024, grazie anche alla presenza capillare di parrocchie e centri di ascolto sul territorio, capaci di intercettare bisogni emergenti e povertà nascoste.
Il vescovo Francesco Antonio Soddu ha richiamato l’attenzione sulla necessità di riconoscere Cristo nei poveri, sottolineando come le ingiustizie generino povertà e conflitti e come, di fronte all’aumento delle difficoltà, sia necessario offrire segni concreti di speranza, senza delegare ad altri la responsabilità dell’amore e della solidarietà. Secondo il direttore della Caritas diocesana don Giuseppe Zen, la povertà odierna è frammentata, trasversale e multidimensionale, con due emergenze particolarmente evidenti: il lavoro povero, caratterizzato da occupazioni poco qualificate e mal retribuite, e l’emergenza abitativa, che ha spinto sempre più famiglie e singoli a chiedere aiuto; a questo proposito, la campagna di raccolta fondi dedicata ha consentito di raccogliere circa 15.000 euro, interamente destinati alle famiglie in difficoltà. Don Zen ha inoltre evidenziato il peso crescente delle nuove povertà legate all’isolamento sociale, all’accesso limitato ai servizi e alle dipendenze, comprese quelle da gioco d’azzardo, fenomeno particolarmente preoccupante anche in Umbria, dove il giro d’affari raggiunge il miliardo di euro, così come la solitudine sociale, definita una pandemia silenziosa che aumenta la vulnerabilità economica.
Nel 2025 i Centri di Ascolto Caritas hanno seguito 670 richiedenti aiuto, realizzando 208 interventi per un totale di circa 23.000 euro provenienti dai fondi 8×1000 della carità e dalle compartecipazioni parrocchiali. Le attività operative hanno registrato un incremento significativo: alla mensa San Valentino sono stati consumati 38.000 pasti e consegnati 10.000 pasti da asporto, con un aumento del 6% rispetto al 2024; l’utenza è stata composta per il 66% da persone di nazionalità italiana e per il 34% straniera, con una prevalenza maschile e un abbassamento dell’età media tra gli italiani, oggi concentrata nella fascia 18-40 anni; a dicembre sono stati distribuiti cesti natalizi e per la notte di San Silvestro è prevista un’apertura straordinaria serale, mentre il servizio è garantito da circa 50 volontari, una volontaria in servizio civile, persone in attività riparativa e studenti delle scuole superiori. L’Emporio della Solidarietà di Terni e Amelia ha ritirato 28.493 chili di prodotti alimentari, inserendo 508 persone, di cui 43 con disabilità, grazie al sostegno di Fondazione Carit, Caritas Italiana, Comune di Terni, 8×1000 diocesano e iniziative solidali; sono stati inoltre distribuiti 50.279 capi di vestiario, il 50% in più rispetto al 2024, con 3.057 accessi al servizio abbigliamento, in prevalenza da parte di persone straniere. Il servizio docce ha accolto 379 persone, mentre nel carcere di Terni sono stati effettuati 167 nuovi colloqui e distribuiti 3.924 beni di prima necessità a 623 detenuti, con un aumento delle nuove presenze rispetto al 2024.
Il progetto “Fondo per le politiche della famiglia”, in convenzione con il Comune di Terni, ha sostenuto 152 nuclei familiari con figli fino a 1.000 giorni di età, attraverso la distribuzione di beni e attrezzature per la prima infanzia. Nel corso dell’anno sono stati accolti 267 migranti, di cui 70 minori stranieri non accompagnati, seguite 23 persone vittime di tratta e sfruttamento in seconda accoglienza e 29 in accoglienza territoriale all’interno del progetto FREE LIFE, oltre a 150 persone che hanno richiesto informazioni specialistiche, 78 colloqui dedicati, 35 incontri multi-agenzia e centinaia di contatti e attività di informazione. I servizi di contrasto alla violenza di genere hanno preso in carico 100 donne tra Terni e Narni, con accoglienze residenziali, in emergenza e in semi-autonomia, 210 colloqui, 22 colloqui psicologici e 20 consulenze legali nell’ambito del progetto “Non è amore – Scarpe Rosse”.
A Casa Parrabbi sono stati accolti 35 uomini, mentre altre 22 persone hanno trovato ospitalità nelle strutture di pronto intervento sociale per senza fissa dimora; infine, 140 persone si sono rivolte al Centro Servizi di via Vollusiano per farmaci, visite mediche, pratiche burocratiche, buoni libro, orientamento al lavoro, supporto psicologico e mediazione linguistico-culturale, delineando il quadro di un anno intenso in cui la Caritas ha cercato non solo di rispondere ai bisogni immediati, ma di promuovere dignità, relazioni e speranza.


