Aumento dei prezzi alimentari: Perugia e Terni tra le prime 20 città più “costose”

L’emergenza coronavirus ha fatto lievitare i costi: l’Umbria al secondo posto dei rialzi. La mozione di Bori, Meloni e Bettarelli: «Intervenga la giunta»

PERUGIA – «La Giunta Tesei non si volti dall’altra parte: servono accordi con la grande distribuzione, con i piccoli commercianti e con tutte le realtà economiche legate alla filiera dei prodotti alimentari. La ‘fase due’ non può essere all’insegna dell’aumento dei prezzi per i beni di prima necessità».

Così i consiglieri del Partito Democratico Tommaso Bori (capogruppo), Simona Meloni (vice presidente Assemblea legislativa) e Michele Bettarelli annunciano in una nota di palazzo Cesaroni la presentazione di una mozione alla Giunta regionale per chiedere «azioni mirate e impegni concreti al riguardo». «Nella classifica stilata dall’Unione nazionale consumatori – spiegano i consiglieri Dem – in base ai dati Istat, si evince che l’Umbria è la seconda regione italiana, dopo Friuli Venezia Giulia e a pari merito con la Liguria, a registrare aumenti per quanto riguarda i prezzi di generi alimentari, l’unica filiera rimasta operativa anche nella fase di lockdown. Perugia figura alla 9a posizione e Terni alla 17esima per quanto riguarda invece le città». «Un dato che – commentano Bori, Meloni e Bettarelli – la Giunta Tesei non può permettersi di sottovalutare, perché gli umbri, tanto più in una situazione di difficoltà economica come questa, hanno bisogno di tutte le iniziative utili a poter vivere serenamente la ripartenza. È urgente dunque – concludono – un’azione da parte della Regione per risollevare questo terribile squilibrio per tutti e investimenti forti nel sostegno ai più deboli, anche tramite i bonus spesa, per chi non riesce a portare i pasti in tavola».

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