Il rettore Franco Moriconi
Il rettore Franco Moriconi

Regione e Università, il grande gelo

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Liti su tutto. Le soluzioni universitarie su Chirurgia bocciate. Per Gastroenterologia in arrivo un responsabile da fuori regione

di Marco Brunacci

PERUGIA – Si scontrano ormai su tutto e di più. Università e Regione non si prendono più su nulla. Sarà che all’Università è iniziato uno sterminato semestre bianco, nel quale il rettore attuale è dato già per uscente fuori dall’uscio e non c’è l’ombra di un’intesa sul futuro. Sarà perché in Regione (soprattutto nel settore sanità) sono finiti gli anni della sudditanza psicologica.

Risultato: si litiga su tutto. Primi esempi per capirci. Il rettore Moriconi riesce a prendersi i torti anche quando ha ragione, ma è sulla sanità che la Regione scende come una lama calda nel burro.
Sentite gli ultimi tre casi: la sostituzione dell’ottimo prof. Mannarino sembrava decisa. Poi qualcuno si mette di traverso (magari nascondendo il coltello fedifrago sotto il camice bianco della stessa Clinica medica, hai visto mai?) e vengono fuori le tante, devastanti lacerazioni dell’Università. E così tutti ormai si aspettano una soluzione migliore all’ospedale di Terni (dove si tratta di sostituire Schillaci, da poco scomparso) che a Perugia.

Peggio succede come al solito a Chirurgia: abbiamo detto del caos al Dipartimento, con Bacci pronto alle dimissioni, Non abbiamo ancora detto che è stata prospettata al titolare regionale della sanità Barberini una soluzione che dire inappropriata è poco. L’assessore regionale chiedeva una soluzione di prospettiva, un personaggio di alto livello in grado di iniziare una vera e propria scuola chirurgica e gli hanno prospettato una persona non esattamente giovane. Voleva intese con grandi centri nazionali e magari internazionali e non pare siano stati ipotizzati. Risultato: tutto in aria. E il dg dell’Azienda ospedale Duca che indignato ricorda all’Università che lui non è lì per fare il procacciatore di carriere universitarie ma deve perseguire per contratto il bene comune sotto forma di interessi esclusivamente dei cittadini malati. Pelo e contropelo all’Università.

Ma dove Barberini ha perso tutta la pazienza del boy scout è Gastroenterologia. Ormai lo hanno capito tutti. Chi tira per la soluzione ospedaliera e chi tira per una soluzione universitaria, diciamo così, molto discutibile, pari sono. Adesso basta proprio. Se si capisce l’aria che tira è il momento di guardare a un buon medico di fuori regione. Personaggi di spicco, magari non anziani, che possano ridare smalto e vigore a un reparto che, visto da fuori, sembra sinceramente passare – ma magari ci si sbaglia – più tempo in liti interne che in servizi esterni.

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