POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Il segretario Leonelli impegnato con le suppliche a candidarsi della Casciari, malumori nei territori. Mentre la Marini resta alla finestra con vista Roma
di Marco Brunacci
PERUGIA – Impareggiabile Pd. Mentre si moltiplicano i sondaggi allarmanti (l’ultimo, quello di Bigmedia, dà in Umbria il 32% al centrosinistra, 31% al centrodestra con M5s poco dietro, rendendo di fatto contendibili tutti i collegi una volta feudi profondo rosso) c’è, a quanto si apprende, chi stacca la spina del fax al segretario dell’Unione comunale Polinori che si deve battere per il diritto al collegamento mail per far arrivare i documenti che scrive.
E se presenta ai media le posizioni dell’Unione di Perugia, lo può fare ma davanti a un sinedrio di leonelliani schierati in ultima fila, da Caiafa-Gambuli e wonder woman Dorillo, con l’assistent-coach Patrizia Cavalaglio di rinforzo, pronti a infilzarlo di sguardi acuminati. Per fortuna Polinori (come City Journal dice altrove) ha trovato il modo di prendersela col sindaco di centrodestra Romizi, al quale ora però dovrà pagare un caffè. Non ci fosse stato Romizi, di che cosa parlava dinanzi a quel sinedrio?
Impareggiabile Pd. Il segretario regionale Leonelli è tutto intento a leggere le chat della pasionaria consigliera Casciari che lo implora di candidarsi al Parlamento, non curante del risultato non da podio ottenuto già alle regionali, e si perde il partito che va in pezzi in più di un territorio. Nella serena Umbertide, madre di Molini popolari e di percentuali una volta bulgare, il Pd è al tutti contro tutti. Saltata la giunta, saltata pure la civile convivenza.
Ma la novità viene da Spoleto. È fissata per giovedì 18 la riunione che eleggerà un segretario nonostante quasi la metà dei delegati abbia deciso di non presentarsi. Numeri da scisma papale.
A Gualdo si è dimessa la segretaria. Di Perugia abbiamo detto: non avesse avuto Romizi, Polinori rischiava di dover parlare del global worming.
Ma la battaglia per le candidature continua a infuriare. Perugia vuole due esponenti di primo piano Pd nei due collegi di Camera e Senato. A sentire in giro tutti hanno capito che questo significa che non è il caso di schierare mister “Volto nuovo 2016-2018”, il Jfk Leonelli descritto dalla Casciari. Starebbe brutto perdere anche con Prisco, non solo con Romizi.
Ma c’è da star sicuri che il segretario regionale Leonelli non mollerà fino alla fine, ma, come segnalato già ieri, ha un ostacolo in più: la finestra che resta sempre più aperta della presidente Marini, la quale deve pensato in passato a spiccare il volo verso Roma e il Parlamento e potrebbe aver avuto un ritorno di fiamma negli ultimi giorni. C’è da capire: non sono due anni eccitanti quelli che la attendono in Regione, piuttosto da profondo grigio.


