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Il rinvio è solo tecnico, il 21 debutta “Air Regione”, la nuova scommessa dell’aeroporto di Sant’Egidio

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Serve un altro passaggio tecnico per convocare la nuova assemblea che sancirà il massiccio intervento regionale, attraverso Sviluppumbria, per fare dello scalo umbro un motore di sviluppo per l’economia dell’intera area

di Marco Brunacci

PERUGIA – Un rinvio per ripartire. Le polemiche funzionano se colgono il senso della questione. Finiscono per essere autogol per chi le fa se non mancano il bersaglio.

Sull’aeroporto di Sant’Egidio è legittimo ritenere non educativo l’importante ingresso nel capitale sociale della Regione che, direttamente, garantirà una parte del risanamento delle perdite e, con pochi aiuti, anche il rilancio.
Ma il rinvio dell’assemblea della Sase, società di gestione dell’aeroporto, non è dovuta certo a questo genere di questione. Nè deve essere considerato atto non legittimo quello deciso dal Giunta regionale, usando come braccio operativo Sviluppumbria. È solo una questione politica. Si può imputare alla Regione di essere poco liberista e troppo statalista, per usare due criteri per altro molto vaghi in questi tempi di grave crisi. Non altro.
Il rinvio dell’assemblea è infatti per motivi tecnici Deve essere aggiornato il piano industriale 2021, che dovrà avere in sé anche le caratteristiche del risanamento definitivo (piano di risanamento 2021).
La modifica del piano 2021 deve necessariamente passare per il consiglio di amministrazione , quindi assemblea della Sase rinviata al 21 giugno. In quella sede sede verrà approvato il bilancio 20209, la ricapitalizzazione, i due piani, quello di risanamento e quello industriale per il futuro.
Il 21 giugno sarà la data della conclusione del percorso che scommette sul futuro dell’aeroporto,. mettendo in sicurezza per diversi anni il suo bilancio. Sperando che, nel frattempo, gli obiettivi (come i 500mila passeggeri annui) vengano raggiunti. E che la Regione trovi prima o poi (ma più prima che poi) un partner privato capace di sostenere gli investimenti, dopo aver preso atto dei dietro front (a cominciare da quello più sonante, da parte di Confindustria) che ci sono stati in Umbria.

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