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Sindaci, centrodestra in ansia: Profili o Tattini a Spoleto, il fattore B a Castello. E a Perugia Prisco o Squarta dopo i sondaggi-boom di Fdi

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Per You Trend Fratelli d’Italia ha sorpassato di netto la Lega nel capoluogo (col 22%) e può già far valere la propria forza nei nuovi equilibri. Ad Assisi l’incognita delle alleanze (palesi e sommerse). In Alto Tevere grandi manovre ma decisivo il sindaco uscente

di Marco Brunacci

PERUGIA – I sindaci prossimi venturi. E anche quelli meno prossimi e più venturi. Mettono in ansia il centrodestra, che viene accreditato di buoni sondaggi regionali ed è quindi ora afflitto dalla stessa sindrome che aveva il centrosinistra quando si pensava che qui potesse soltanto vincere.

E allora, cominciando a guardare dove si vota a ottobre, ecco Spoleto: dopo la crisi della giunta precedente e il commissariamento col centrosinistra che gridava alla fine dell’esperienza, ecco che il centrodestra riparte più convinto che mai di vincere.
Ma l’ansia sta nelle candidature: c’è un assessore della giunta che fu di Cardarelli, Profili, che è un civico esperto e apprezzato ma – dubbio – reggerà all’esame delle segreterie di partito più propense a pensare ai loro candidati? Poi un azzurro come Scarabottini, amministratore delle farmacie comunali, giovane talentuoso ma Forza Italia, il suo partito, non è proprio al suo massimo storico né in Umbria né in Italia. E allora potrebbe uscire dal cilindro il leader di Confcommercio cittadina, Tattini, un’istituzione della città che, come tutte le istituzioni, ha il vantaggio di avere sulla carta un gran seguito ma può in ogni momento prestare il fianco alle fronde, interne e esterne.
Che poi qualcuno continui a mostrarsi convinto che sarà candidato a sindaco Franco Zaffini, l’espertissimo navigatore, senatore e segretario regionale di Fratelli d’Italia, questo non deve lasciare intendere che sia vero.
Ora Città di Castello. Qui la Lega è una forza della natura, il giovane onorevole Marchetti, commissario anche delle Marche, ha le vele gonfie e il vento in poppa, eppure nel centrodestra c’è meno ottimismo che a Spoleto. Anzi: tutti guardano al socialista sindaco uscente Luciano Bacchetta, strepitoso tessitore di alleanze, ma soprattutto lucido interprete di interessi dei suoi cittadini, con popolarità inalterata dopo anni di governo, sperando che si impegni un po’ meno col centrosinistra di quel che dice oggi. E magari – per dirla tutta – faccia pagare ai “cari compagni” tanti anni ad ascoltare lezioni sui massimi sistemi da pulpiti screditati. Il fattore B (Bacchetta) sarà probabilmente determinante.
Anche se raccontano di un’operazione al centro del centrosinistra che – Bacchetta o non Bacchetta – garantire un ricambio anche a Città di Castello, ultima Stalingrado umbra.
I nomi dei candidati cdx? L’eterno giovane Lignani Marchesani, Sassolini oppure una carta che deve uscire dal mazzo della Lega. Ma prima si dovrà sapere chi corre a Spoleto per decidere senza infrangere gli equilibri.


Adesso Perugia. Non perché si voti presto ma perché qui la novità è un sondaggio (si sa quanto siano scivolosi i sondaggi, ma questo è destinato a far discutere, preciso e meno che sia). Il sondaggio, lo vedete in grafica. è riportato da You trend e dice che nel comune di Perugia, rispetto al voto delle ultime Europee, Fdi diventa il primo partito col 22,8% rispetto al 9 delle Europee. La Lega è seconda col 18,7% rispetto al 31,6%, facendo segnare un sonante 12% in meno, mentre Forza Italia, nel suo piccolo cede l’1,3% e passa dal 7,2% al 5,9%.. Insieme restano una potente corazzata, che qui, qualche anno fa, nemmeno si poteva immaginare, e però con equilibri assai diversi.
Soprattutto vuol dire che il nome del prossimo sindaco di Perugia – fossero veri i sondaggi, ben inteso .- si sceglie nei summit dl cdx. E il voto lo certificherà.
Ma il nome, giocoforza, si sceglie tra le proposte di Fdi. Tutti hanno pensato a Emanuele Prisco, ma c’è anche Marco Squarta. E però resta il dubbio che un sindaco sbilanciato a destra vanifichi completamente l’effetto ecumenico ed equilibrane dell’attuale sindaco Romizi, che oggi è criticato, ma un mezzo miracolo elettorale lo ha comunque fatto, portando la sua coalizione al 60% e archiviando la storia rosso fuoco di Perugia.
Per fortuna che almeno ad Assisi un candidato sindaco condiviso e senza patemi il centrodestra lo ha trovato (Marco Cosimetti). Ma è anche quello che avrà la vita più dura per vincere. Almeno sulla carta. E sempre che a sinistra riescano a mantenere le alleanze trasversali che le hanno permesso di prevalere fino a oggi.

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