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Elezioni con sconfitta del centrodestra, la versione di Zaffini. «Ora Tesei leader? Con più politica e più partiti»

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Il segretario di Fratelli d’Italia chiede alla Regione «di fare le riforme per mostrare il cambiamento», vuole segnali a iniziare dalla sanità, ma soprattutto si annota 3 (su 5) assessori nel taccuino. Tutta la giunta osservata speciale. Ma così il rimpasto si allontana

di Marco Brunacci

PERUGIA – Sconfitta elettorale del centrodestra in Umbria, la versione (con conseguenze) di Franco Zaffini, leader regionale di Fratelli d’Italia. 

«Abbiamo perso e come sempre quando si perde si chiede scusa ai propri elettori. Nelle tre città sopra i 15mila abitanti, abbiamo proposto soluzioni, ma non siamo stati seguiti dai nostri elettori. Non attribuisco colpe se non a me stesso, sia chiaro, e questo anche se FdI ha preso molti più voti dell’ultima volta ma non è bastato», dice visibilmente dispiaciuto per il risultato elettorale, ma “mettendoci la faccia”, al microfono di Pasquale Punzi per Corso Vannucci.
Tutto vogliono sapere se in tutto questo c’entra qualcosa l’amministrazione regionale? Ecco la risposta di Zaffini: «Io dico che le attenuanti dell’amministrazione sono tante. Cito il Covid, ma anche entrare in una macchina che per 70 anni è stata guidata dalla sinistra sarebbe stata un grosso problema per chiunque». E però, c’è un però. Sostiene l’esperto timoniere che solca da decenni i mari in tempesta della politica umbra: «L’alternanza politica c’è stata, ma il cambiamento non si è visto. Noi dobbiamo fare qualcosa di centrodestra, proporre le nostre riforme. Gli elettori poi decideranno. Questo soltanto vogliamo. E’ il Pd invece che è un partito di potere, al quale piace camuffarsi, come ad Assisi dietro a un sindaco tutt’altro che di sinistra, per esempio, o come ha fatto esplicitamente Enrico Letta, togliendo il simbolo del partito dove correva per il Parlamento».
City journal ha sostenuto che solo Tesei, assumendo un ruolo di leadership politica del centrodestra può salvarlo dal naufragio. E qui viene il bello. Attenti a capire bene: «La presidente di Regione ha un ruolo innegabile, ma le leadership non si costruiscono sulle sconfitte, bensì sulle vittorie. Direi piuttosto che in questa amministrazione regionale mancano i partiti. E comunque c’è l’urgenza, come dicevo, di far vedere agli umbri quale è l’Umbria che noi vogliamo. fare le riforme di sistema e attuarle rapidamente, perché abbiamo già perso quasi mezza legislatura».
Detto questo però «ben venga un maggior protagonismo della presidente Tesei, come primus inter pares della coalizione. Lo auspico. Ma attenti – aggiunge – c’è oggi una giunta regionale che per 3/5 è senza i partiti. Non mi sembra il caso di aumentare l’autoreferenzialità, sarebbe un errore capitale».
Sul rimpasto è netto: «Compete solo a Tesei in totale sovranità e compete alla Lega che ha preso una decisione rispetto a uno degli assessori, e io non guardo in casa degli altri. Fratelli d’Italia sicuramente sarà a fianco della Tesei e solleciterà un maggior ruolo della presidente, sempre come primus inter pares, stando ben dentro questa maggioranza e non sappiamo fin quando fuori dalla giunta. Ma quel che conta è fare le riunioni di maggioranza, confrontarci e produrre le riforme condivise che devono essere immediatamente messe a terra per far capire agli umbri la nostra proposta politica».
Ancora, per finire, sulla sconfitta: «È un campanello d’allarme e un incidente di percorso. non è una inversione di tendenza come dice Bori del Pd. È il segnale che viene dall’elettorato che ci vuole vedere uniti».

LA VERSIONE DI CITYJOURNAL

E allora pronti per le conclusioni di Cityjournal dopo queste dichiarazioni.
1.è sotto gli occhi di tutti che la governatrice Tesei ha sempre l’urgenza di assumere un ruolo guida della politica dell’amministrazione di centrodestra: Ma all’inizio, dovrà rappresentare più e meglio la Lega, assumere un ruolo attivo verso il centro e i moderati, perché Fratelli d’Italia non intende cedere quote di sovranità.
2.però non sfugge neanche a FdI che solo una Tesei politicamente forte può fare le riforme che mostreranno agli elettori il cambiamento chiesto a gran voce da Zaffini. E fin qui il  percorso del centrodestra non sembra poi così complicato (magari cominciando con il cambio di passo celere e immediato sulla sanità – Piano socio sanitario e Convenzione con l’Università – che tutti hanno capito essere indispensabile).
3.la dichiarazione più pungente di Zaffini sta però in quel 3/5 della giunta regionale che il leader di FdI indica come senza partito. Zaffini – immaginiamo noi – ritiene referenti politici, con un mandato dei partiti, l’azzurro Morroni e il leghista (per quanto di osservanza veneta) Coletto. Quindi indica di fatto 3 criticità – e questo è un fatto nuovo – nella rappresentanza politica della giunta. Non solo Melasecche, messo fuori dalla Lega, ma anche il tecnico Fioroni e la rappresentante della eterea lista Tesei, Agabiti Urbani.
E qui una cosa diventa chiarissima per merito delle dichiarazioni di Zaffini: se si apre una crisi di giunta regionale si sa come si comincia, ma non si ha davvero idea di come finisce. 
4.avendo ben in mente tutto questo, l’esperto timoniere dei tempestosi mari della politica umbra, avrà deciso che è meglio rimanere sotto coperta ancora per un po’? 
A Cityjournal sembra di sì. Magari contando che la sanità dia il primo squillo. E facendo sentire da subito tutti e 5 gli assessori sotto osservazione speciale, con un elenco di obiettivi da raggiungere. Questo almeno ancora per un po’ di tempo, pronti a cambiare strategia, se arriva qualche onda troppo alta per essere sopportata dal vascello.
Avrà ragione Cityjournal? Poche settimane e si vede. Altrimenti la maggioranza dovrà allacciare le cinture di sicurezza.

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