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Gli “storici” si riprendono Confindustria con la seconda generazione. L’era Briziarelli inizia dalla defiscalizzazione della Tesei

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Anche il presidente nazionale Bonomi sulla ricetta umbra per la ripartenza. Alunni e il duello con Tesei con l’ex presidente che finisce in “cenere”. Tutto esaurito (con i big presenti) ad Assisi all’assemblea del cambiamento

di Marco Brunacci

PERUGIA – Pronti via, ecco l’assemblea del cambiamento di Confindustria, da Alunni agli imprenditori “storici” che si riprendono la guida degli industriali, ma con la seconda generazione, un Briziarelli ma Vincenzo, è il nuovo presidente, Giammarco, della dinastia Urbani, è il vicepresidente.

Si parte, tutti presenti, i grandi e i medi imprenditori ma qualche bella rappresentanza di piccoli, che sentono il momento., Sono in 500 al Lyrick di Assisi e l’atmosfera è quella dell’evento.
Come da tradizione, i protagonisti si mescolano nei grandi saloni e si ripigliano in platea. CUCINELLI. Brunello Cucinelli vince l’oscar per l’immagine per manifesta superiorità: si presenta vestito di bianco, per geolocalizzarlo, in un mare di grisaglie e di blu, non serve Google.
Luca Margaritelli ha il maglioncino figo del genere “tanto sanno tutti chi sono”,
COLAIACOVO E SPAGNOLI. Nicoletta Spagnoli e Carlo Colaiacovo entrano allineati, ci mettono la faccia sul nuovo corso. Un passo indietro ecco Sirci che soffre della sindrome di Pippo: troppo alto per le poltroncine mignon del Lyrick. In prima fila invece posti stabiliti. Tutti intorno al presidente nazionale Bonomi, a benedire il cambiamento, Alunni non Urbani, che è la continuità tra la passata gestione e il nuovo Briziarelli.
TESEI, MARINI, LORENZETTI. Arrivano le signore presidenti (della Regione). Tesei non sembra aver intravisto Marini e comunque le due non risultano salutate. Grandi abbracci invece con Rita Lorenzetti.
I SINDACI. Nell’angolo della politica i sindaci Romizi e Latini e neanche un’assenza nella Giunta regionale. Anzi no: manca, fragorosamente, l’ala veneta dello schieramento, Coletto.
Dallo spicchio della politica sale la sindaca di Assisi, Proietti,. Sarà che la platea non è calda, accoglienza tiepidina. Se la rampante sindaca vuole -. come si dice in giro – entrare nel gotha della politica regionale, deve alzare il tiro, da subito.

Antonio Alunni


ALUNNI. Ecco l’Alunni sul palco. Look e scelta del tono del discorso esemplare. Grande la citazione finale da Gustav Mahler “curare la tradizione non significa custodire ceneri, ma alimentare il fuoco”, ma ce l’aveva con qualcuno? Di sicuro non è stato contento dell’operato dell’assessore Fioroni che non ha fatto la legge sulla semplificazione (solo in questo d’accordo con il neo presidente Briziarelli), per il resto dell’operato della Regione non è rimasto soddisfatto. Ma sul perchè è fumoso. Alla fine ha chiesto a Tesei e alla giunta di fare dell’Umbria una regione “business friendly” che è come farsi giurare di difendere il creato: se non gli dici quel che vuoi sono solo chiacchiere.
Ma quello che non dice è chiarissimo: non cita un dato della ripresa (che in Umbria, per ora, è forte e chiara), non un provvedimento della Regione per la ripartenza. Se Confindustria gestione Alunni e Regione fossero dei fidanzati si direbbe che non si sono lasciati bene.
BRIZIARELLI. Tocca ora al neo presidente Briziarelli. emozionato come fosse un debuttante di Sanremo. Prima teso, poi fin troppo spedito. Fino a essere guerresco. Prende di petto la Regione: ringrazia per i provvedimenti adottati a favore delle imprese ma ne chiede degli altri e più veloci. E ci aggiunge un invito “a fare squadra” che da queste parti è un must condiviso già dai tempi della Lorenzetti. Ma ci tiene a sottolineare che bisogna schierare gli imprenditori al fianco della Regione.
TESEI. Pronti, ora Tesei. Sarà che si è riposata un paio di giorni, sarà che ne ha le tasche piene dei passaggi sull’asse di equilibrio, sarà che ha subito mezz’ora di Alunni, si abbatte sulla platea rivendicando i successi sulla pandemia, i dati su ricoveri, vaccini e mortalità e si prende una dose supplementare di applausi.
E chi l’ha ascoltata cento volte e passa non si deve attendere novità d’ora in avanti ma tutti i suoi cavalli di battaglia sui quali è difficile sparare: miglior tenuta del Pil nel 2020 miglior rimbalzo nel 2021, natalità imprese, fiducia e occupati a livelli pre Covid. Ma tutti intorno al cambiamento di prospettiva che sta scritto nel suo ormai mitico Defr: l’impresa è al centro del suo welfare, è il braccio armato della Regione per combattere povertà e distribuire ricchezza. Una cosa che deve aver fatto venire l’ennesimo mal di stomaco a Sgalla e Cgil tutta. Poi giù senza pietà sull’aeroporto (che Alunni ha mollato inopinatamente) . Si tiene il pezzo forte per la platea a fine intervento: siamo pronti con la defiscalizzazione per i nuovi assunti, e le Zone economiche speciali (Zes). E dite se non siamo business friendly.
Ma chi di Mahler ferisce di di Mahlert perisce: ecco la stoccata finale: non custodisco la ceneri – risponde ad Alunni – perchè non amo la cenere ma alimento il fuoco dell’innovazione”.
BONOMI. Ecco Bonomi, che non si azzarda a entrare in questione umbre, nè ceneri nè business friendly. Parla solo (male) di quota 100 e del reddito di cittadinanza,a ma pure di certe incertezze di Draghi.
Finalmente si ricorda dell’Umbria: passaggio a raso sulla defiscalizzazione contributiva dei nuovi assunti. “Facciamolo almeno in Umbria, facciamola subito e facciamola bene”, dice rivolto alla Tesei. Queste sono le uniche ricette che portano sviluppo e lavoro.
Si è fatto tardi, la cena si raffredda. Tesei, con un po’ del suo seguito, passa dall’ad dell’Ast Burelli. Si concorda la visita di Arvedi, neo proprietario dell’acciaierie, in Umbria. A quel che si dice il Cavaliere è atteso tra questo fine settimana e l’inizio della prossima. Ma sarà una visita di cortesia. Ma di questo diremo altrove.
L’era Briziarelli , l’era delle secondo generazioni alla guida di Confindustria, inizia qui. Nella Fondazione Cassa di risparmio di Perugia (con Cristina Colaiacovo) la seconda generazione è stata una sorpresa piacevole. Hai vista mai che non succeda anche in Confindustria.

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