di Marco Brunacci
PERUGIA – Ecco il giorno dopo della svolta Arvedi per l’Ast di Terni, in attesa del confronto tra il nuovo ad Arvedi Caldonazzo e i sindacati fissato per il pomeriggio di giovedì.
Ha ragione il sindaco di Terni, Latini, a dire che l’acciaieria, per qualche tempo è stata considerata il passato della città. Invece – grazie all’impegno di coloro che ci hanno creduto e dei lavoratori su tutti -. adesso, a pieno titolo, è il suo futuro.
Un futuro molto interessante che passa però anche per la nuova centrale a idrogeno prevista per l’Umbria, e che, a questo punto, vede Terni città candidata, con tutte le carte in regola, per ospitarla. L’acciaio di qualità, dentro un progetto nazionale, insieme all’idrogeno, in un polo ad alto potenziale di sviluppo industriale.
Il Pnrr ha destinato – come si sa- due miliardi di euro per la sperimentazione delle centrali a idrogeno nel comparto.
Il settore dell’acciaio è di quelli – parla ancora il Pnrr – “ad alta intensità energetica”. Consuma grande quantità di energia, con il problema dei livelli di inquinamento. Le emissioni con l’idrogeno green vengono abbattute, rispetto agli attuali sistemi di alimentazione energetica, carbone in primis, del 90%.
Questo fa pensare che il futuro per Terni è di sicuro cominciato, ma nella roadmap ci saranno altri passaggi importanti.
La nuova Ast entra in un gruppo che complessivamente produrrà 5,5 milioni di tonnellate di acciaio. Se si pensa che, con lo spegnimento dell’altoforno 4, la ex Ilva ne produce poco di 3 milioni, si capisce da una parte il ruolo strategico di Terni nel nuovo progetto di Acciaio Italia – fatto intravedere dalle dichiarazioni del ministro dello sviluppo economico GIorgetti – sia sulle possibilità di sinergie tra i due poli (ma se ne potrà riparlare solo fra mesi).
Invece il passaggio imminente è proprio la centrale a idrogeno. L’Umbria ha già messo la sua bandierina su una delle 10 centrali previste dal Pnrr e che dovrebbero sorgere in Italia. Terni aspetta fiduciosa.
La strada intrapresa – parole della presidente della Regione Tesei – fa sperare Terni e tutta l’area. E anche l’intera Umbria,. Sempre che le scelte vengano fatte con rapidità, raziocinio e determinazione.


