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foto di Lucia De Luise

Alessio Boni e Serra Yilmaz portano il “Don Chisciotte” sul palco del teatro Morlacchi

In scena da mercoledì 9 a domenica 13 marzo

PERUGIA – C’è grande attesa al teatro Francesco Morlacchi di Perugia per “Don Chisciotte”, spettacolo liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra che vede protagonisti due attori molto amati dal grande pubblico, sono Alessio Boni – anche regista insieme a Roberto Aldorasi e Marcello Prayer – nei panni del cavalier errante, e la musa di Özpetek Serra Yilmaz in quelli di Sancho Panza.

Con loro sul palco, nell’adattamento di Francesco Niccolini, dal 9 al 13 marzo anche Marcello Prayer, Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico e Biagio Iacovelli nel ruolo del ronzinante.

 Don Chisciotte_ph. Lucia De Luise
foto di Lucia De Luise

“Chi è pazzo? Chi è normale? – si chiede Boni – Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici. La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani. L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire? Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale. È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati “pazzi”. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da credere nella loro visione del mondo, da andare controcorrente, da ribaltare il tavolo, che meritano di essere ricordati in eterno: tra gli altri, Galileo, Leonardo, Mozart, Che Guevara, Mandela, Madre Teresa, Steve Jobs e, perché no, Don Chisciotte».
Orari degli spettacoli: dal mercoledì al venerdì alle 21, sabato alle 18 e domenica alle 17.

 Don Chisciotte_© Gianmarco Chieregato
foto di Gianmarco Chieregato
L’INCONTRO CON IL PUBBLICO

Giovedì 10 marzo alle 18, sempre al Teatro Morlacchi, la compagnia incontrerà il pubblico in un appuntamento a cura del professor Alessandro Tinterri, docente di Storia del teatro e dello spettacolo e di storia e critica del cinema dell’Università degli Studi di Perugia. A seguire, degustazione gratuita di vini della cantina Madrevite di Castiglion del Lago.

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