di Marco Brunacci
PERUGIA – Verifica di maggioranza in Regione, cosa può succedere ora, in estrema sintesi.
1.Intanto, cosa è successo a Tenuta Montenero: Fratelli d’Italia (Prisco mazziere, ma anche Pace e Squarta giù di diritto e di rovescio, più moderato Zaffini) ha picchiato mica poco su questioni come sanità, piano sociosanitario e sullo sviluppo economico. Fendenti sulla sanità anche da un determinatissimo Nevi (Forza Italia, al posto di Romizi, malato). Ma – per converso – hanno anche tutti riconosciuto il lavoro, giudicato molto positivo, su tanti aspetti dell’azione di governo. Caparvi mediatore e anche con qualche bel successo. Tesei promossa, ma attesa – usiamo questa formula – al salto di qualità.
2.Dalla conclusione del summit le indicazioni per capire il futuro. Tra gli strepiti, le arrabbiature e gli assessori regionale che prendevano la porta, è uscito un comunicato che è un piccolo miracolo di equilibrismo. Ma soprattutto il miracolo sta nel fatto che alla fine è stato scritto.
Cosa viene detto nel comunicato? I Fratelli d’Italia intendono entrare in Giunta regionale. E stavolta o si fanno entrare o altrimenti ci saranno conseguenze. Da qui non si torna indietro.
Non si torna indietro anche su tre punti cardine della proposta politica avanzata da FdI, ma sorretta da altri esponenti della maggioranza:
a.la sanità, dopo aver dato una bella prova – numeri alla mano – con il Covid (D’Angelo commissario) non può andare avanti così. Va ricostituita una catena di comando credibile, a partire dal direttore generale dell’assessorato. E i direttori generali di Asl e Aziende ospedale che verranno insediati, a fine mese, dovranno essere credibili e molto determinati. A risolvere le questioni aperte, a incontrare e confrontarsi con tutti quelli che chiedono un confronto. Va da sé che si immaginano diversi cambiamenti nei vertici. Non meno di 2-3 su 5.
b.il piano sociosanitario. Qui ognuno nella maggioranza ha un’idea da realizzare o una zona geografica da valorizzare. Si tratta – è questa la sintesi positiva della discussione – di trasmettere l’immagine di un piano realmente proiettato nel futuro.
c.si intende costituire una holding regionale che riassuma in sé le funzioni economiche, finanziarie, turistiche, agricole regionali. Chi sarà il direttore? Bella domanda e primo intoppo. Però la holding si farà, come si cambierà passo in sanità e si recepiranno indicazioni sul piano sociosanitario.
3.Eccoci ora al punto vero: cosa succederà? Una volta aggiornato il programma di governo, tutto il resto sarà nelle mani di Donatella Tesei. Questa è la novità: sarà lei e soltanto lei a decidere se la Giunta regionale avrà un futuro, ma non solo: se avrà un futuro il centrodestra di governo o se l’esperienza in corso sarà ricordata solo come una pausa nel cinquantennale potere della sinistra in Umbria.
In che tempi Tesei dovrà prendere la decisione? Non rapidissimi, settimane, forse anche qualche mese, ma stavolta la decisione andrà presa. Non si tratta soltanto di sostituire un assessore (Fioroni è, come noto anche alle pietre, in pole position per lasciare la poltrona per altro incarico), ma di accettare il ruolo di guida di una squadra che non è costituita da 5 assessori ma dai partiti e movimenti della coalizione di maggioranza. E’ il passaggio definitivo tra il ruolo di amministratore delegato della Regione a quello di leader politico della coalizione.
Per fare questo – il tumultuoso vertice di Pontenuovo è stato chiaro sul punto – la porta stretta dalla quale passare è consentire (anche, se vuole, tra qualche settimana) l’ingresso di un esponente di FdI in Giunta regionale. Magari un tecnico di area, che ha fama di essere competente ed equilibrato come Giuseppe Caforio.
Il destino della Giunta regionale, ma anche quello del centrodestra di governo e, quindi della possibilità di alternanza in Umbria, è da oggi nelle mani di Donatella Tesei.


