di Marco Brunacci
PERUGIA – Una raccolta di firme per cambiare o, comunque, dare un impulso diverso al nuovo il nuovo Piano sociosanitario.
I promotori: Cgil, Cisl e Uil che qui hanno trovato un minimo comune denominatore che consentirà di fare una battaglia comune.
L’assunto intorno al quale si muove l’iniziativa: se si vuole davvero, come si dice nel Piano, spostare il focus dagli ospedali al territorio si deve procedere a un numero di assunzioni adeguato. Assunzioni che dovevano essere già fatte anche durante l’emergenza Covid e non sono state fatte.
Assunzioni che dovranno essere fatte naturalmente a tempo indeterminato e non possono essere più rinviate, secondo il sindacato.
E Cgil-Cisl-Uil chiedono di essere consultate. Un ritorno alla concertazione? Sì, rispondono le tre confederazioni ma non come un rituale ma nell’unico senso di condivisione di progetti e di obiettivi per cercare di portare l’Umbria più avanti.
E la sanità diventa un primo banco di prova decisivo, visti i ritardi e i troppi punti di approdo non definiti.