di Marco Brunacci
PERUGIA – Pronti, attenti, via. In Regione parte la verifica più importante e delicata, quella sui direttori generali della sanità umbra. Due Aziende ospedale, due Asl e la direzione generale del Broletto.
Per cominciare dalla fine: rischiano la non riconferma almeno in due su quattro, mentre a Perugia, deve essere scelto un nuovo direttore generale dell’Azienda ospedale, lasciata mesi fa da Giannico. L’attuale facente funzione, il direttore sanitario De Filippis, è considerato bravo nel suo mestiere per fargli fare altro. I focus saranno accurati, partendo dalla direzione regionale fino a Terni.
La verifica, che sarà guidata dalla presidente Tesei con l’assessore alla sanità Coletto, parte per tutti in salita dopo il summit di maggioranza di Pontenuovo. Da tutto FdI a Nevi di Forza Italia le critiche sono state molte e circostanziate. Anche la Lega ha manifestato preoccupazioni.
C’è poi il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Zaffini, che ha la sanità come mission anche in Senato e non vede bene quello che sta succedendo. Anzi ha proprio in mente tutta una serie di richieste, una vera e propria road map, per cambiare passo in sanità.
Solo sulla gestione dell’emergenza Covid (con giudizio quindi positivo per il commissario D’Angelo) tutti d’accordo nel promuoverla con buoni voti.
Naturalmente le cose non sono mai così semplici. I direttori generali sono tutti titolari di contratti che in qualche modo devono essere rispettati. Per cui bisognerà agire con la massima attenzione e si dovrà comunque contare sulla sensibilità degli stessi direttori.
E’ anche sicuro – lo dicono tutti coloro che seguono le alterne vicende degli equilibri all’interno della maggioranza di governo umbra – che se non si riesce a cambiare in questo vitale settore, si finisce per intaccare una credibilità che, al momento, i sondaggi danno ancora per salda. Ma merita di essere sottolineato quel “al momento”. Non sfugge a nessuno che proprio in sanità (e nel sociale) che le scorribande dell’opposizione mietono i maggiori successi.
Attese comunque decisioni tra il 7 e l’8 aprile.


