Sacro InCanto, gran finale con la Passione secondo Giovanni di Bach

La prima edizione del festival si chiude con un capolavoro della musica sacra. Doppio appuntamento: il 12 al duomo di Amelia e il 13 nella chiesa di San Pietro a Terni. L’esecuzione coinvolge oltre sessanta musicisti, tra solisti, coro e orchestra. Tutti diretti da Fabio Maestri

AMELIA (Terni) – “Sacro InCanto” chiude con un capolavoro di Bach: la “Passione secondo Giovanni”. Gli ultimi due appuntamenti del festival che ha riportato la musica sacra nelle chiese del territorio in concomitanza della Pasqua, martedì 12 aprile in duomo ad Amelia e mercoledì 13 nella chiesa di San Pietro a Terni, sono dedicati alla prima delle Passioni di Bach. Quella che venne eseguita nel 1724 a Lipsia in occasione dei Vespri del venerdì santo e poi mai più replicata.

Fu il compositore perugino Francesco Morlacchi, vissuto per anni in Germania, a proporne l’esecuzione in Italia un secolo dopo. E anche se Morlacchi non riuscì nel suo intento, il legame tra Bach e l’Umbria è rimasto inalterato. Un tenore, indicato nella partitura come Evangelista, narra la passione di Gesù riprendendo le parole del Vangelo secondo San Giovanni. Al testo evangelico sono interpolati arie, duetti e cori su testi tratti da corali luterani, che commentano con profonda emozione e partecipazione quegli eventi che sono alla base della fede cristiana. L’esecuzione coinvolge oltre sessanta musicisti, tra solisti, coro e orchestra. «Abbiamo impiegato tre anni e molte risorse per poterla rappresentare oggi – spiega la musicista e musicologa Silvia Paparelli – l’occasione del bando della Fondazione Carit ci ha reso possibile riprendere un progetto che era partito nel 2019 ed era stato bloccato dal lockdown del 2020. Quel progetto è sfociato nel festival che si conclude proprio con la messa in scena della Passione secondo Giovanni. Nato, appunto, intorno alla Passione. E per questo programmato nel periodo più significativo dell’anno liturgico, la Pasqua, con un’ attenzione particolare ai luoghi di indiscusso pregio del nostro territorio, così segnato dal misticismo e dalla storia religiosa. Una prima edizione che sta avendo un enorme riscontro di pubblico e che copre una tipologia di programmazione che era assente nella nostra provincia. Un successo che ci sta spingendo a programmare già la seconda edizione». «La Passione secondo San Giovanni conclude nel pieno della Settimana Santa un percorso – sottolinea Carlo Podestà, presidente dell’associazione InCanto- che ha spaziato dalla musica antica a quella di tradizione orale, ed è affidata a un gruppo di affermati solisti (Dario Ciotoli, Carlo Putelli, Patrizia Polia, Elisabetta Pallucchi, Roberto Mattioni e Federico Benetti), al Coro da Camera Canticum Novum, alla Corale Amerina e all’Orchestra Barocca InCanto, che eseguirà la celebre partitura con strumenti originali, secondo la più corretta prassi esecutiva». A dirigere l’esecuzione sarà Fabio Maestri, compositore e direttore d’orchestra ternano, particolarmente apprezzato nei campi apparentemente lontani della musica del Settecento e di quella moderna e contemporanea, spesso ospite di importanti istituzioni musicali quali Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro di San Carlo di Napoli, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Massimo di Palermo, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Orchestre Philarmonique de Nice, Festival Dordrecht (Olanda), Biennale di Musica Contemporanea di Venezia, Sagra Musicale Umbra. La Passione sarà eseguita martedì 12 alle ore 20,30 al duomo di Amelia e mercoledì 13 (sempre alle 20,30) nella Chiesa di San Pietro a Terni.

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