TODI (Perugia) – Giuseppe Conte arriva a Todi intorno alle 16.30, da piazza del Popolo scende fino alla piazzetta dove è previsto l’incontro per sostenere la candidatura di Fabio Catterini a sindaco di Todi. Tra selfie, strette di mano e visite ai negozianti del centro storico. C’è chi lo ha aspettato per ore e chi lo attende con cartelli di contestazione. Al centro, ancora, la gestione della pandemia da covid, quando Conte era presidente del Conisglio
Proseguirà poi per Narni dove il centrosinistra ha schierato Lorenzo Lucarelli. Se Narni è centrale anche per rinnovare e rilanciare l’alleanza del centrosinistra, Todi può essere il punto di partenza per la svolta di un Umbria dove, dice Conte, è più forte la nescessità di cambiamento. Todi con il problema dell’ospedale di cui i rappresentanti locali hanno informato il leader. E l’Umbria con una sanità che, dice, rischia una eccessiva spinta verso il privato. Nel mezzo c’è tempo per parlare di armi e Ucraina, «Finalmente ci sarà modo di confrontarci in Parlamento per definire una risoluzione» dice auspicando che non ci siano ripensamenti. E poi l’ambiente, da sostenere con politiche volte alla sostenibilità e al recupero della materia prima «visto le difficoltà di questo periodo». Un nuovo inceneritore come ombreggia in Umbria, dice ancora, non è la soluzione praticabile ma è un guardare indietro.
