Settima edizione per “Terraforma”, festival visionario che si muove nello spazio inter-dimensionale tra elettronica sperimentale, forme di arte contemporanea, evoluzioni teoriche dell’architettura e sostenibilità ambientale, in scena dal primo al 3 luglio nel parco della settecentesca Villa Arconati – Far alle porte di Milano. Promossa da Threes productions in collaborazione con la Fondazione Augusto Rancilio, la kermesse anche quest’anno accoglierà alcuni fra gli artisti più interessanti della scena internazionale e una comunità globale in continua evoluzione per realizzare una vera simbiosi temporanea fra arte, vita e natura e produrre interpretazioni differenti del presente così come nuovi immaginari per il futuro.
Si inizia il primo luglio con la live performance della conturbante Lafawndah, definita da molti come la Björk persiana. Nata in Iran, sangue egiziano nelle vene, cresciuta fra Teheran e Parigi, emigrata poi a New York transitando da Messico e Guadalupa per stabilirsi infine a Londra, Yasmin Dubois è una vera diva fluida e apolide la cui arte travalica i confini musicali, inglobando nel proprio universo espressivo il cinema, la letteratura, l’arte visiva. Lafawndah salirà sul palco con il suo ultimo album “The Fith Season”. A seguire, nel labirinto della villa, si passa al progetto “As Unplugged”, performance ambientata in un “bosco misterioso” realizzata in collaborazione con Freeka Tet – digital artist la cui pratica ruota attorno all’utilizzo creativo dei codici con un approccio da vera hacker – e con il supporto di Bottega Veneta. Si torna poi sul main stage per gli headliner del festival, un nome di culto che ha cambiato la storia e l’evoluzione della musica contemporanea, gli inglesi Autechre, pionieri del suono targato Warp records e, a seguire, il set di “Voices from the lake”, il progetto di Donato Dozzy e Neel. A chiudere la prima giornata l’incendiaria performance dell’artista multidisciplinare franco-ivoriana Crystalmess.

Sabato 2 luglio sveglia di buon mattino con una sessione di yoga ma soprattutto per il live del francese Ange Halliwell, la cui ricerca sonora è incentrata fra registrazioni di suoni naturali e rielaborazione elettronica, un confronto che trova la sintesi in quell’arpa ipnotica e meditativa che ha reso il suo debut album “The Wheel of Time” una vera rivelazione. Proprio sull’incontro simbiotico fra natura e tecnologia insistono, in modo particolare, sia il dj set di Sofie Birch che quello di Dj FATi, in scena fra sonorità sintetiche prodotte da avanzati software e suoni naturali. Con sonorità diverse ma su un sentiero simile viaggia invece Phoebé Guillemot, che con il suo progetto solista conosciuto come “RAMZi” ha addirittura creato un personaggio immaginario che è un vero spirito della foresta, custode di un ecosistema parallelo che emerge dall’interazione di natura e tecnologia, nostalgia e futurismo. A Terraforma Guillemot si presenta con il suo alias DJ FATi per un iconico dj set. Fra queste due performance si inserisce in scaletta quella il duo artistico formato dal poliedrico e sperimentale sound designer Nicola Ratti e dal cantante/performer hip hop Ma. Nel pomeriggio sarà la volta degli Expat, band già di culto nonostante si sia formata da pochi mesi grazie all’incontro fra Mykki Blanco e Samuel Acevvedo, delle trame musicali di Piezo – dj e sound artist di base a Milano, dei ritmi del Quarto Mondo, dei Moin, trio di base a Londra composto da Tom Halstead, Joe Andrews e Valentina Magaletti, alfieri di un originale mix di alt rock, post-punk, art-rock, doom metal e sfumature elettroniche.

In serata nel labirinto “cerimonia iniziatica” di Higher Intelligence Agency, agenzia fondata negli anni ’90 a Birmingham da Bobby Bird, un vero innovatore dell’Intelligence dance music. Si prosegue poi con altre quattro performance: Lorenzo Senni (che presenterà in anteprima il nuovo progetto strumentale “Common People”), Monty Python, Dj Marcelle e la maratona sonora firmata da Plo Man.
La consueta sessione di yoga mattutina non basterà da sola a trasportare in un’altra dimensione spazio-temporale la giornata conclusiva, domenica 3 luglio, di Terraforma 2022. A garantire il buon risultato della missione ci penserà la nuova live performance della compositrice, batterista e percussionista Valentina Magaletti (nei giorni precedenti sul palco con Lafawndah e i Moin), seguita da Aaron Dunkies e Paquita Gordon. Arriva poi per la prima volta a Terraforma uno dei pionieri della techno teutonica, Mark Ernestus che insieme a dodici musicisti senegalesi di sabar (strumento tradizionale delle popolazioni Wolof) sarà l’artefice di una vera e propria sbornia musicale collettiva, fra improvvise accelerazioni techno e bruschi rallentamenti di matrice dub.

Il tramonto si aspetta invece con Rogério Brandão aka Dj Nigga Fox e Teto Preto. La settima edizione di Terraforma si chiude tornando nel suggestivo labirinto con il punto di riferimento della techno romana, Simona Calvani aka Dj Red, resident del GOA club ed esponente di spicco di Ultrabeat, che farà ballare tutti con un set spaziale, in collaborazione con Kuboraum, generatore di paesaggi sonori ora oscuri, ora eterei.