Perugia pronta a diventare la Città del Cioccolato. Il Mercato coperto è libero, Guarducci già twitta. E Romizi è pronto a provarci

SPOTLIGHT DI MARCO BRUNACCI | Eurochocolate è cambiata ed è diventata in questi ultimi due anni un “Chocolate show” (anche con gli investimenti della Regione). La prospettiva indicata a inizio luglio dal sindaco a Umbria7 (unita al jazz) diventa realistica. Dopo la brutta pagina della fine del Consorzio

di Marco Brunacci

PERUGIA – Perugia pronta a diventare la Città del cioccolato?

Partiamo dal cinguettio su Twitter, per nulla ermetico, di Eugenio Guarducci: la foto che riportiamo qui sopra è completata dalla scritta Perugia+Eurochocolate=Città del cioccolato. Aggiungiamo: il sindaco Andrea Romizi aveva prospettato la medesima ipotesi in una chiacchierata con Umbria7 a inizio luglio, aggiungendo che insieme al cioccolato serviva un po’ di jazz (alla Turrenetta e probabilmente anche al Turreno) per rendere l’offerta di Perugia attrattiva.

Ora la situazione è precipitata: il consorzio che doveva occuparsi del Mercato coperto e fin non lo ha fatto, risalente dell’epoca di Fioroni assessore, ufficialmente non c’è più . Si è sciolto come neve al sole anche se siamo a Ferragosto. Per diversi è stato come uscire dal limbo. Finalmente si fa chiarezza. Nessun progetto alternativo all’unica possibilità che c’è di far tornare gente nel centro storico (fronte interno) e di avere un veicolo straordinario per far giungere il grande pubblico di Eurochocolate a Perugia anche nel resto dell’anno. Perugia – tutti devono riconoscerlo – ha un soft power attrattivo straordinario. Un visitatore viene qui non per questo o per quello, ma per quello ma perchè qui si trova bene. Magari aggiungendo alla permanenza una visita in paesi e città dei dintorni. Ma se al soft power si aggiunge il power del cioccolato, l’effetto può essere dirompente.  E quella che ora viene narrata come una sconfitta può essere la cenere dalla quale si risorge con un progetto realistico, concreto ma di grande prospettiva. Va detto subito che non siamo al cioccolato di prima del Covid. Durante i gran brutti due anni che abbiamo passato, Eurochocolate è cresciuta. Il passaggio a Umbriafiere è stato decisivo. Pagare un biglietto per l’ingresso costringe a fare una scelta – come dire – radicale al visitatore, ma mette anche con le spalle al muro l’organizzazione: si deve in qualche modo far divertire la gente che entra.

Insomma: si è passati dalla fase del cioccolato in strada, grande fiera, a quella del Chocolate show. Merito sempre del lucido visionario Eugenio Guarducci, ma anche dei centomila euro che ci ha messo la Regione e dei piccoli colpi di timone, voluti dall’amministrazione umbra, che hanno permesso di creare un’attrazione più matura e complessa. L’ultimo passaggio può essere ora solo questo: Perugia deve diventare la Città del cioccolato. Ne ha tutte le possibilità. Ora ha anche gli spazi. Una struttura nel centro storico che è un segno distintivo. Ve li immaginate un luogo con aree per comprare cioccolato, grandi marche e piccoli artigiani, ma anche marketing, gadget, la possibilità di fare qualche gioco collegato e pensare a spettacoli a tema, musica e intrattenimento per bambini?  Una piccola Disney a tema cioccolato. Un Chocolate show, sufficiente a rilanciare l’offerta del centro storico perugino, oggi asfittica, e avere un effetto traino per altre intraprese commerciali collegate.  Il jazz può essere aggiunto con successo a questo cocktail. Sulla base dello stesso paradigma: chi apprezza Umbriajazz ed Eurochocolate deve poterlo avere, in porzioni di offerta, tutto l’anno. Il sindaco Romizi, per raggiungere questi obiettivi, si sta avvalendo del lavoro, delle intuizioni e pure della caparbietà di due assessori che meritano attenzione: Gabriele Giottoli e Margherita Scoccia.

La proposta Città del cioccolato e del jazz, cui accennava il sindaco Romizi conversando con Umbria7, adesso è a portata di mano.  Di sicuro il punto di partenza è Eugenio Guarducci e il suo pazzo genio innovativo. Insieme alal capacità – che è un gran pregio, se si allarga a tutta la comunità – di rendere produttive le attività che escogita. Poi si aggiunge un’amministrazione comunale meno paludata e indecisa a tutto, che sblocchi insieme al Mercato coperto anche Turrenetta e Turreno. Altri errori non  sono ammessi, tutto il tempo è consumato. Di ritardi ce ne sono stati di esagerati. Ha ragione l’opposizione a farlo pesare, ma per la maggioranza quella che oggi appare solo una sconfitta può diventare un’opportunità. Ma ci si deve lavorare subito, anche a Ferragosto.

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