in ,

Presciutti: «Basta col Pd come poltronificio per i soliti noti»

Il sindaco di Gualdo ed ex candidato alla segreteria regionale: «Il partito non va sciolto, ma bruciamo i divani. E via a una fase costituente vera»

Il sindaco di Gualdo Tadino e uno degli protagonisti della corsa alla segreteria regionale, ala moderata del partito. Massimiliano Presciutti va all’attacco. Della destra, ma non risparmia critiche al Pd attuale. Ecco il suo intervento.

«Sono bastati 20 giorni dalle elezioni politiche e l’indecente spettacolo delle prime sedute di Senato e Camera per far capire quanto sarà complicato per il centro destra passare dalla demagogia allo stato puro all’esercizio complicato dell’azione di governo. Ma se Atene piange Sparta non ride anzi sta messa pure peggio. Il PD in particolare prosegue nel suo percorso di allontanamento dalle esigenze prioritarie dei cittadini quasi non curante del giudizio pesantissimo dato dagli elettori nelle urne. Il PD non è più una comunità ma una sommatoria di piccoli e piccolissimi gruppetti che si spartiscono vergognosamente ormai da diverse legislature posti per autoconservarsi. È un partito che ha divorato 10 segretari in 15 anni senza mai fare un’analisi seria delle tante sconfitte che ha inanellato. È un partito che quando si vincono le elezioni amministrative ne rivendica (sbagliando) il merito e quando qualche amministratore locale (il 70%dei comuni è amministrato dal centro-sinistra) prova ad “impicciarsi” delle cose del partito con una pacca sulla spalla gli viene detto che non è affar suo. Ed allora davvero come ha detto qualcuno bisogna sciogliere il PD ? Secondo me no, sarebbe l’errore più grande che si può fare ed il regalo che il centro destra aspetta per rafforzare la sua posizione nel paese e nei territori. Dobbiamo molto più semplicemente bruciare i divani dei salotti in cui in troppi si sono accomodati, insieme agli abiti alla moda, le giacchette strette e le scarpe firmate. Dobbiamo in maniche di camicia giacca a vento e scarpe da tennis ricominciare ad ascoltare il grido di dolore di chi chiede riscatto sociale e non arriva a fine mese, non con la puzza sotto il naso o con la saccenza di chi si crede più bravo degli altri, ma con l’umiltà di cui sa di aver abbandonato da troppo tempo troppi pezzi della società. Non dobbiamo anche in Umbria andare all caccia di un nuovo papa straniero o del leader di turno, il leaderismo ha ucciso il confronto e rischia di far smarrite definitivamente la nostra comunità. Ciò che ci serve è una vera fase costituente basata sui contenuti e non sul casting per trovare un nuovo segretario. Del resto se è vero che governiamo il 70% dei comuni una classe dirigente diffusa seria e preparata c’è, va solo messa nelle condizioni di poter dare al meglio il proprio contributo. Dobbiamo tornare ad avere un’anima ed un’identità politica e valoriate ben definita che guardi prioritariamente ai ceti sociali più deboli, dobbiamo rimettere al primo posto del nostro agire gli ultimi. Dobbiamo infine prendere le distanze una volta per tutte ed in maniera netta dalla malattia più brutta che ha colpito il PD: il poltronificio spinto a vantaggio esclusivo dei soliti noti. Per questo anche in Umbria non basterà solo un congresso ma servirà quella voglia e quell’impegno civile per tornare ad essere davvero una comunità aperta ed inclusiva, quel luogo di discussione ed elaborazione vera ed autentica dove le differenze diventano un valore aggiunto è non sono viste come un impiccio come avvenuto fino ad oggi e soprattutto bisognerà ricominciare a guardare negli occhi le persone per intercettarne le paure, le ansie ed i bisogni soprattutto in un momento così difficile e complicato sul piano economico e sociale. Dovremo provare a fare tutto questo smettendola di piagnucolare a testa alta schiena dritta al com sorriso sulle labbra per tornare ad essere quella sinistra di prossimità in grado insieme ad una alleanza ampia fondata su idee e cose da fare di contendere il governo nazionale e regionale ad una destra non all’altezza della sfida del governo»

Alessandro Bergonzoni a inaugurare la nuova stagione del Secci di Terni

Sos di De Rita: «Scuola, sanità, anziani: le famiglie welfare di se stesse. Tutelare il loro risparmio, con le banche locali protagoniste»