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Terni economy double face/A Natale le preoccupazioni dell’indotto ternano di Ast e la festa di Asm, con trenini e Maracaibo

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Le ansie di diverse aziende e il confronto che non decolla con i vertici dell’Acciaierie. Dall’altro alto, la cena col botto – raccontata da alcuni protagonisti – dopo l’affare tra Comune e Acea, Buonfiglio padrona di casa, grande partecipazione, addobbi principeschi, tutto high class. Ma c’è il giallo Melasecche

di Marco Brunacci

TERNI – Buon Natale a tutti, ma dato che qualcuno lo passerà preoccupato, meglio dire due parole sulla Terni economy, che in verità ha due facce.
Una da riflessione profonda, l’altra ludica e spumeggiante, da post crisi.

La riflessione: raccontano che le aziende dell’indotto iniziano a soffrire per i tagli di Ast. Si sa che c’erano situazioni da valutare quando è arrivato Arvedi. E magari un passato dove i calcoli non erano fatti da un imprenditore di fabbrica, presente, preciso sui conti, ma da una multinazionale che valutava a spanne certi costi.
Fatto sta che però ora la stretta starebbe incidendo su carne e sangue delle imprese ternane che forniscono servizi ad Ast. Da qui le preoccupazioni di Natale.
Sulla sostanza del problema è giusto che tutti riflettano, sulla forma sicuramente un punto va segnato in favore dei critici dell’azione dell’Ast: certe scelte non possono che passare per un confronto, magari sofferto, ma franco e trasparente. Umbria7 forse si sbaglia?
Però di fronte alle preoccupazioni di cui abbiano detto, fa piacere raccontare – il racconto è secondo quanto riferito da alcuni protagonisti – una serata di festa per un affare, che però non si sa bene ancora chi lo ha fatto: il Comune di Terni? L’Asm come società partecipata? Oppure Acea, il gigante romano che di Asm è il nuovo referente e che – dicono persone di solito attendibili – ha espresso la nuova leader, Tiziana Buonfiglio, di sicura provenienza Acea?
In ogni caso la festa è finita – raccontano – con i trenini in sala (sindaco Latini giustamente in testa) e Maracaibo a tutto volume, che magari un po’ faceva Prima Repubblica, quando non si doveva essere parchi, ma quanta allegria, tra tavoli allestiti con addobbi floreali principeschi, nella sede Asm, dove era attovagliato il meglio della politica ternana, con presenze di quella regionale di primissimo piano, tutto la giunta (no Proietti) e il consiglio comunale parte maggioranza (con spruzzi di minoranza, come l’angostura nel cocktail). Altro che vigilia di Natale, qui sono passati già i Re Magi con i doni.
C’è chi notava l’entusiasmo dell’assessore Masselli e chi l’assenza dell’ex assessore Cecconi, per dire due diversi atteggiamenti rispetto a questo affare, entrambi all’interno di Fdi.
C’erano tutti i satelliti economici del Comune, da Umbriaenergy a TerniReti. Una riunione di amici.
C’era il vertice di Ferrocart, che è la società della quale sono state portate da Acea in dono al Comune di Terni alcune quote, insieme a un paio di milioni spicci, mica tanti, forse, secondo certuni ipercritici, perfino pochi. Per questo tutti si augurano che Ferrocart vada benissimo e sia l’affare del secolo per il Comune di Terni. Ed è giusto, soprattutto a Natale, essere ottimisti.
Ma basta con la noia: la festa è stata spumeggiante, assicurano i protagonisti di cui sopra. La crisi? Già alle spalle, evidentemente. Due parole del presidente di Asm, poi l’intervento da padrona di casa della Buonfigli. Prima dei brindisi e dei trenini. Catering high class, rosso di Montefalco, musica dal vivo al top. Tanti applausi.
Ps. Una dimenticanza. In un tavolo sotto la vetrata, francamente un po’ defilato, sedeva il più alto in grado tra gli amministratori presenti, il potente assessore regionale alle infrastrutture, Enrico Melasecche. Sarà arrivato tardi? Sarà un errore del cerimoniale della serata, per cui salterà, a ore, la testa del responsabile? Sarà che è un tipo pensoso e metteva tristezza ai festeggianti? Oppure – ma è solo un’ipotesi di scuola, da escludere in partenza – la nuova dirigenza non lo voleva vicino?

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