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La caccia agli adesivi nelle soffitte e nei garage per raccontare una Perugia ormai lontana

Il gruppo Facebook Perugia in adesivo compie due anni con 1.830 iscritti: «Restate… incollati»

di Arianna Sorrentino

PERUGIA – Si racconta una Perugia ormai lontana. È quella degli anni ‘70, ‘80 e ‘90. Quella del Tit Bit, de Il segreto di Pulcinella, de Il Billo, de il Bettolone, dell’Etoile 54. Anche quella dell’Ellesse e de Lafont. Locali, discoteche, sale giochi, aziende, punti di riferimento di un’intera generazione che hanno fatto la storia.

Ma questa volta Perugia si racconta attraverso una visione inedita con gli adesivi che hanno caratterizzato quel periodo. «Scusi, ce l’ha qualche adesivo?», si entrava in un negozio qualsiasi della città e si sperava che la collezione potesse ampliarsi. Una moda, un autentico rito degli adolescenti del tempo: è proprio a partire dagli anni ’80 che avviene l’esplosione della pubblicità da attaccare. Nasce così due anni fa il gruppo Facebook Perugia in Adesivo per continuare a rivivere emozioni e ricordi di una tradizione che la generazione degli anni d’oro guarda con piacevole nostalgia. L’idea è del giornalista perugino Francesco Bircolotti che, in pieno lockdown, rovistando tra le scatole nella sua casa da bambino ritrova adesivi integri e con ancora la pellicola appiccicosa: da qui, l’intuizione, «Faccio un esperimento e li condiviso su Facebook – racconta Francesco ad Umbria7 – Non potevo buttarli, rappresentavano uno tra i periodi più belli della mia vita». Il gruppo riscuote subito successo. Tanti, tantissimi gli utenti che non solo iniziano a pubblicare foto di adesivi attaccati ad ante di armadi, sponde del letto, scatole, vecchie agende trovati nei meandri delle soffitte o dei garage, ma anche curiosità e aneddoti legati ad ogni adesivo. «Questo sicuramente ha consentito di ampliare la memoria storica collettiva e ha suscitato un interesse sempre crescente – continua Francesco – Ad oggi gli iscritti sono 1.830, più della metà sono fidelizzati. Gli adesivi pubblicati sono circa 2.000». Un interesse che nasce non solo dai residenti, ma anche da chi ha vissuto a Perugia solo di passaggio trascorrendo anni di studio o di lavoro: «Il 30% degli iscritti vive in altre parti d’Italia o anche all’estero, come Germania, Spagna, Olanda, Grecia e tanti altri paesi. È una forma di contatto per continuare a vivere la città e i personaggi attraverso la foto di un adesivo che riapre spazio alla storia». Per festeggiare il compleanno del gruppo è stata realizzata proprio da Francesco Bircolotti e da Luca Dottori un’intervista ad Antonio Rubbiani, «il papà degli adesivi» di Perugia che mostra i suoi tesori – una scatola con adesivi di ogni tipo – e le sue attrezzature dell’epoca che utilizzava per la loro realizzazione.

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