di Nilo Arcudi *
PERUGIA – La disciplina dei servizi pubblici locali a rilevanza economica (Rifiuti – Acqua) ha subito numerose modifiche normative nel corso degli anni per armonizzare la normativa nazionale con l’ordinamento dell’Unione Europea secondo le logiche competitive del mercato. Le regole sono diventate via via sempre più stringenti per gli enti locali, spingendoli a non essere più i gestori diretti o ad avvalersi di proprie aziende (in house providing) per detti servizi, ma ad assumerne la nuova veste di regolatori, a garanzia della massima accessibilità, qualità ed economicità per i cittadini.
Funzione, che ora viene esercitata in ambiti o bacini territoriali ottimali, per sfruttare le economie di scala, e mediante Autorità (Auri) formate da tutti i Comuni, per organizzare il servizio, scegliere la forma di gestione e provvedere all’affidamento, controllarne la gestione, determinare le tariffe a carico dell’utenza. Se questo è il quadro normativo che regola il sistema dei servizi pubblici locali, c’è da
dire che il rischio per molti Comuni è stato quello di privilegiare dei tre modelli alternativi: ricorso al mercato, partenariato pubblico/privato, affidamento in house (modalità prevista come eccezionale e residuale dalla normativa), quest’ultimo. Ci si è preoccupati, quindi, più di mantenere il controllo diretto e il pieno potere sui servizi locali, e meno della qualità erogata e dell’efficienza degli stessi in termini di costi e tariffe a carico della collettività.
Il Comune di Perugia scelse invece, in anni non sospetti, il modello del partenariato pubblico/privato, lasciando la gestione operativa al privato e riservando a sé il controllo dei profili finanziari, patrimoniali e della qualità dei servizi erogati. Funzione esercitata non solo attraverso propri rappresentanti negli organi societari, ma costituendo all’interno del Comune professionalità e strumenti adeguati per il monitoraggio e il controllo più ampio dei servizi (Osservatorio sui servizi pubblici
locali; carte dei servizi; indagini di customer satisfaction sulla qualità percepita dai cittadini;indicatori e standard inseriti nei contratti di servizio).
E quando si è trattato di dare piena applicazione alle direttive europee, Perugia, come Comune capofila dell’allora ATO n. 1, fu tra i primi in Italia a svolgere la gara pubblica per l’affidamento dell’insieme dei servizi di igiene urbana per i 30 Comuni dell’ambito ottimale poi vinta da Gesenu S.p.a.
Al contempo individuando, con procedura di evidenza pubblica, il partner privato nella società Umbracque S.p.a il Comune di Perugia è riuscito ad affidare il servizio idrico integrato per il territorio dei 38 comuni dell’allora Ato Idrico.
Operazioni strategiche ed innovative che hanno messo in sicurezza in quegli anni, sia il servizio dei Rifuti che quello Idrico.
Ora in una fase in cui l’affidamento per i Rifiuti è prossimo alla scadenza, e la Regione Umbria sta completando l’iter per l’approvazione del nuovo piano dei rifiuti, che contiene importanti scelte in ordine alla chiusura del ciclo, riteniamo che si possano fissare nuovi ed ambiziosi obiettivi.
Partendo dal rinnovamento e dal rafforzamento del ruolo del pubblico che deve avere sul piano della programmazione e della strategia pari dignità rispetto ai partner privati.
Per l’intero sistema dell’igiene urbana e per il servizio idrico è giunto il momento di ragionare su scala regionale, per potersi avvalere di standard di qualità omogenei e realizzare economie di scala.
Tutto ciò, ovviamente, non significa ridurre il ruolo proprio dei singoli Comuni, che anzi ne risulterà potenziato con l’esercizio delle funzioni di programmazione e regolazione dei servizi all’interno dell’Autorità. Per i Comuni si tratta di un nuovo modo di esercitare il governo dei servizi pubblici, in cui alla responsabilità gestionale si sostituisce una più ampia responsabilità politica, enfatizzata dal riconoscimento della centralità del cittadino/cliente e del suo diritto alla qualità della vita urbana come
elemento centrale nei processi di trasformazione ed evoluzione istituzionale e sociale.
Noi crediamo che sia arrivato il momento di definire in Umbria un nuovo percorso dei servizi che possa portare ad Aziende di dimensioni regionali (valutando a tal fine anche l’allineamento della scadenza delle varie gare) in modo da garantire maggiormente servizi e tariffe adeguate per i nostri cittadini ed avere aziende competitive anche su bacini sovraregionali.
Crediamo che Gesenu S.p.a (anche grazie al percorso positivo realizzato in questi anni con il nuovo Socio privato) e Umbracque S.p.a azienda solida e competitiva siano ora pronte ad essere protagonistedi questa nuova fase


