R.U.
TERNI – Gran summit della Lega a Terni. Potevano mancare voci, rumors e retroscena?
Alcuni sostengono che sia stata la vicesindaco Salvati a essere la protagonista assoluta della serata.
Ma quali tesi abbia realmente sostenuto, è quasi giallo.
Ha davvero criticato la linea del partito a livello nazionale? C’è stato davvero un perentorio distinguo con Salvini, come segretario ma anche come ministro sulle Infrastrutture per la scelta sull’idrogeno, diversa radicalmente da quella della vicesindaco sindaco di Terni?
Fatto sta che fonti riferiscono che la Salvati abbia espresso la decisione (o solo il desiderio?) di non ricandidarsi.
Le stesse fonti sostengono che in ogni caso il sindaco Latini – questo almeno hanno compreso – non intende fare a meno del suo apporto tecnico nella eventuale prossima giunta comunale.
E questo nonostante il segretario Caparvi abbia detto e ribadito con fermezza che chi non si candiderà nella lista della Lega non potrà andare a fare l’assessore.
Naturalmente, come Umbria7 sottolinea da mesi, tutti gli accordi preelettorali sono al più indicativi perché si possono sciogliere come neve al sole di fronte al potere riconosciuto che ha il sindaco con l’elezione diretta.
Le fonti convergono a questo punto sulle molte ritrosie dei partecipanti alla riunione a entrare a far parte della lista della Lega.
Le prospettive infatti, stando ai sondaggi nazionali, non sono allettanti: il partito di Salvini viene valutato a livello nazionale intorno all’8%, ma se ci sarà, come sembra una lista del sindaco Latini a Terni, il risultato elettorale della lista della Lega potrebbe essere davvero striminzito.
Chi spenderà soldi in una campagna elettorale che si prospetta avara di soddisfazioni, col sindaco che comunque intende far valere i suoi (sacrosanti) poteri in sede di composizione della giunta?
Come si vede, in attesa dell’ultima conferma della ricandidatura di Latini, la Lega pare essersi infilata in un imbuto. Non facile trovare qualche motivo per gioire.
