in ,

Pm10 alle stelle, ma San Valentino fa il miracolo

Le centraline di Terni danno “inquinamento rosso” ma per la festa degli innamorati il Comune sospende le limitazioni del traffico 

TERNI – Le polveri sottili hanno rotto gli indugi: dopo giorni di valori limite, domenica sono entrate in zona rossa. Ma il Comune da venerdì scorso ha messo in soffitta i provvedimenti di limitazione del traffico. È San Valentino – il ragionamento di Palazzo Spada – e non è il caso di rompere le scatole a quei ternani che utilizzano i veicoli più inquinanti, Euro O e Euro 1. 

Visti gli ultimissimi dati del portale di Arpa lo stop avrebbe dovuto riguardare anche gli Euro 3 diesel. Un ingorgo di dati e di provvedimenti (mancati). L’assenza di pioggia e il perdurare delle temperature rigide che influiscono sul termostato di casa hanno dato i loro frutti: le tre centraline di Terni sono tutte sopra la soglia limite di 50mg/M3.  Borgo Rivo è a 63, via Carrara a 52, Le Grazie a 62. Non va meglio a Maratta (in questo caso la centralina è classificata come stazione industriale) è a 62. Meglio a Prisciano che si ferma a 50. A guardare i dati è tutta la Conca a passarsela male: oltre il 50 è anche la stazione di rilevamento di Narni Scalo, che arriva a 52. Non era difficile capire che il Pm10 sarebbe schizzato alle stelle: da almeno due giorni il modello di previsione di Arpa Umbria da il 13 e il 14 febbraio con “aria scadente”, quella che richiederebbe, stando alla ordinanza firmata dal sindaco Latini ad inizio inverno, il livello superiore di limitazione del traffico maggiormente inquinate.Nella mattinata di lunedì il sistema Arpa è in fase di elaborazione per le previsioni per le prossime giornate ma è facile prevedere “qualità scadente”, con le concentrazioni di PM10 destinate a salire ulteriormente.  In assenza di politiche ambientali efficaci e di limitazioni solo la pioggia o il vento possono migliorare la situazione. Ecco, su questo potrebbe metterci mano San Valentino.

Controlli choc sulle strade: solo uno su 7 è regola. Ecco perché

Il vescovo di Terni Soddu invoca San Valentino «per i precari del lavoro»