PERUGIA – La partita è finita 2-0, ma il post partita racconta di un 0-6: gol della squadra di casa nel primo caso, daspo per gli ospiti nel secondo.
La polizia di Stato di Perugia ha infatti emesso sei provvedimenti di daspo nei confronti di altrettanti tifosi aretini – tra i 27 e i 52 anni – che il 29 gennaio dello scorso anno, al termine della partita di calcio tra Sporting Club Trestina e S.S. Arezzo 1923, valevole per il campionato di Eccellenza, si erano resi protagonisti di un’animata contestazione ai danni della squadra ospite. Il dissenso, iniziato nei pressi dell’area di accesso agli spogliatoi, era poi proseguito lungo il percorso stradale di uscita dalla città, ostacolando l’autobus a bordo del quale viaggiavano i calciatori. Grazie al lavoro congiunto degli agenti della polizia scientifica, della Digos e della Divisione Anticrimine della questura di Perugia, è stato possibile identificare i protagonisti della vicenda. Al termine delle attività di rito, la gravità della condotta tenuta e il pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica hanno indotto il questore Giuseppe Bellassai a emettere i daspo nei confronti degli autori della contestazione.
Il provvedimento vieterà a cinque dei tifosi coinvolti l’accesso – su tutto il territorio nazionale – ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive di calcio, di Coppa Italia, di coppe internazionali, di campionato e le amichevoli delle squadre di calcio militanti in campionati nazionali professionistici e dilettantistici iscritte alla Figc per la durata di 1 anno. Ai destinatari sarà anche interdetto – a partire da due ore prima e sino a due ore dopo la conclusione della manifestazione sportiva – l’accesso e lo stazionamento in un’area ricompresa in 400 metri di distanza dai luoghi antistanti lo stadio, le stazioni ferroviarie interessate dall’arrivo o dalla partenza dei tifosi, i parcheggi pubblici serventi gli impianti sportivi, i luoghi di allenamento e i ritiri delle squadre di calcio. L’eventuale violazione del divieto potrà essere punita con la pena di reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro.
Al sesto tifoso, già destinatario di daspo, l’accesso sarà interdetto per la durata di 5 anni, con l’ulteriore prescrizione di presentarsi presso gli uffici di Polizia in occasione di tutti gli incontri ufficiali della squadra della S.S. Arezzo 1923, nell’arco dei 20/30 minuti dopo l’inizio del primo tempo della partita, per tutta la durata del provvedimento.