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Guerriglia nel Pd per il comandante Kenny

l professore argentino annuncia l’ autopresentazione ma Bori ha pronto un invito alla calma

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Redazione Terni

TERNI – Nel Pd è in atto una guerriglia civile. E con il passare delle ore si chiariscono i contorni dello scontro.  Giovedì sera José Maria Kenny, nel nome dell’antifascismo e delle Madri di Plaza de Mayo, riceve l’investitura da Articolo1 e da Alleanza Verdi Sinistra. Venerdì mattina il professore argentino annuncia che sabato ufficializzerà la sua candidatura a sindaco di Terni.  Nel Pd scoppia il caos. Un pezzo del partito, sabato mattina, andrà in via Galvani con Kenny. Un altro pezzo non ci sarà. Nelle chat prevale lo stupore. Per martedì prossimo è previsto (convocato da giorni) il tavolo di coalizione regionale che ha all’ordine del giorno la ricerca di un candidato unitario per Terni.  È chiaro che l’autopresentazione di Kenny – che ha spedito da solo gli inviti – brucia il tavolo della di martedì.  Nella chat regionale del Pd il cortocircuito è stato sollevato e sarebbe intervenuto il segretario regionale Tommaso Bori, invitando alla calma. Bori avrebbe pronta una nota con la posizione della segreteria regionale, facendo presente che le indicazioni che arrivano dal nazionale sono quelle della ricerca di alleanze. Della vicenda Terni sarebbe stata interessata la segretaria Elly Schlein. Il Pd, dunque, è  sempre più nel caos. La fretta di annunciare la discesa di Kenny nella giungla Dem sarebbe nata dal segretario comunale Spinelli e dall’ex sindaco di Terni Raffaelli. I due temono che da Perugia e Roma possa arrivare un accordo con i Cinque Stelle sul nome del loro candidato, il medico rianimatore Fiorelli. E così ecco lanciato sul campo di battaglia il comandante Kenny, direttamente da Plaza de Mayo.

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