TERNI- L’occasione per ripercorrere la storia del gonfalone di Terni, dal Medioevo fino al riconoscimento ufficiale. Fino al Regio Decreto del 1936. Il Comune fissa la data: il 3 marzo. E il luogo: la Bct. Fulcro e cuore della cultura della città dell’acciaio, sede di eventi, convegni, rassegne editoriali, mostre, incontri letterari. Nel salone al piano terra, presso si parlerà di “Terni e il titolo di Città”, dell’ stemma, del Thyrus.
Il gonfalone è oggi restaurato ed esposto in una teca provvisoria a Palazzo Spada. Ma presto avrà una nuova collocazione, una teca progettata e realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Metelli sotto la guida del per professor Massimo Zavoli della sezione Design dell’arredamento e del legno. Lo storico Domenico Cialfi, autore dell’articolo Disamina della ripresa dell’emblema Thyrus negli anni Trenta pubblicato sul n. 57/2021 della rivista Memoria Storica, parlerà al pubblico insieme al maestroZavoli. L’artista e docente del “Metelli” presenterà una sua opera che riproduce il il Gonfalone come pensato da Luigi Lanzi nel 1885.
Nel corso della mattinata verrà anche esposto per la prima volta, il Decreto originale che autorizza Terni all’uso del titolo di Città. Il documento è conservato, insieme a tutta l’istruttoria della pratica, presso l’Archivio generale del Comune di Terni, che per anni ne ha custodito la memoria. Grazie agli atti dell’archivio si potranno conoscere e ripercorrere le tappe che hanno portato al riconoscimento del titolo di Città all’ormai industrializzata ed evoluta Terni nel 1936. Il riconoscimento del titolo di Città va di pari passo al riconoscimento dello Stemma e del Gonfalone. Dalle carte d’archivio si evince l’articolata vicenda che dal 1931 al 1936 ha visto il Comune di Terni intento a dimostrare le origini e gli antichi fasti della città. Fu quella sicuramente un’occasione per fare delle ricerche storiche che, relazionate nella documentazione a corredo dell’istanza, ci offrono una documentata ricostruzione delle effigi, stemmi e titoli dell’antica Terni in dinamiche non sempre limpidissime che sarà compito dei futuri ricercatori chiarire.
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