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Nuova vita per piazza dei Caduti a Corciano: un’eredità per le generazioni a venire

Il sindaco Cristian Betti: «Mettiamo questo patrimonio nelle vostre mani. Abbiatene cura e custoditela gelosamente»

di Francesca Cecchini

CORCIANO (Perugia) – Inaugurata sabato 18 marzo piazza dei Caduti a Corciano, uno dei fiori all’occhiello architettonici del suggestivo borgo, che rinasce a nuova vita completamente restaurata e rinnovata con pietra rigorosamente Umbria, made in Massa Martana in tutto il suo splendore.

A fare gli onori di casa è stato il sindaco Cristian Betti, molto emozionato per questo «piccolo appuntamento con la storia». Insieme al primo cittadino, giunto ormai alla fine del suo secondo mandato, tutta la giunta comunale, il parroco don Fabrizio, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni corcianesi, gli allievi delle scuole del territorio e la banda della città che ha allietato la mattinata con diversi momenti musicali.

Dopo i ringraziamenti rivolti a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa vera e propria opera d’arte, Betti si è rivolto alla platea, in particolare ai ragazzi presenti, spiegando il valore della piazza che, come da da tradizioni antichissime, è sinonimo di: «Fulcro della vita cittadina, della vita del borgo. La piazza e la chiesa sono i due principali punti di riferimento all’interno, nonché luoghi riconoscibili che rappresentano la città».

Tra piazza e ingresso di palazzo Comunale la spesa si aggira intorno ai 250mila euro e non tutti erano inizialmente d’accordo nel mettere in atto il progetto di ristrutturazione: «Non c’era unanimità di consensi perché molti pensavano che la piazza fosse già piacevole così come era. Ed era vero. Però il borgo di Corciano, uno dei più belli d’Italia, aveva bisogno di una piazza che non fosse solo carina e dignitosa, ma di una piazza che fosse bella, un luogo da fotografare per i turisti che arrivano, una fonte di orgoglio per i corcianesi» e, soprattutto, punto a cui tiene molto il sindaco: «Fatta con pietra umbra. La pietra dove siete seduti e su cui camminate oggi è una pietra di Massa Martana che, nel momento in cui si asciugherà, quando arriverà la bella stagione, in estate, darà il meglio di sé».

A impreziosire la location è un gioco d’acqua, simbolo di fonte di vita, su cui troneggia lo stemma del Comune. Il ringraziamento, dunque, non solo rivolto a chi ha subito creduto in questa impresa, ma anche a chi, in corso d’opera, ha avuto modo di cambiare idea.

«Con grande commozione – ha concluso il primo cittadino – mettiamo questo patrimonio nelle vostre mani, nelle mani di chi verrà dopo di noi, della prossima amministrazione, ma, soprattutto, nelle mani dei corcianesi e dei ragazzi e delle ragazze del borgo. Abbiatene cura, custoditela, gelosamente, con grande passione, con entusiasmo e con il cuore, così come abbiamo sempre cercato di lavorare noi in questi anni».

«Sappiamo che in tante piazze della nostra terra purtroppo non c’è festa, non c’è pace, non c’è fratellanza ma c’è la guerra – le parole di don Fabrizio durante la benedizione – In questa piazza che è il luogo dell’amicizia e della fratellanza, vi invito a recitare una preghiera perché ci sia pace nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e ci sia pace soprattutto dove c’è la guerra, l’inimicizia, l’odio e la violenza».

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