di Marco Brunacci
PERUGIA – Stadi di Terni e di Perugia? A Terni il presidente Bandecchi, che un giorno vende la Ternana e il giorno dopo la tiene, sarebbe sempre fermo alla sua offerta. Ultimamente ne ha dette di tutti i colori al sindaco Latini in un post, ma sarà la Giunta comunale ternana a dover fare il prossimo passo. Che è legato alla clinica che deve essere collegata allo stadio.
Le incognite, come si capisce, sono tali e tante che lo stadio di Terni non può essere considerato fatto. Anche perché sulla clinica (95 posti) c’è un bando al quale possono partecipare tutti. È vero che voci insistenti parlavano di una discesa da nord – qualcuno diceva anche in ausilio di Bandecchi – del gigante lombardo della sanità privata, il gruppo San Donato, guidato da Angelino Alfano, considerato non lontano da Bandecchi nelle sue iniziative politiche.
Ma a Perugia – partita per seconda nella corsa alla realizzazione – la situazione è ancora più fluida. La cordata di imprenditori locali che si è proposta per realizzare l’impianto sportivo, da subito, non ha riscosso entusiasmo. Ma ora sembra alle prese con “crescenti perplessità” da parte di componenti la Giunta, soprattutto in relazione agli impegni che il progetto prevede in capo al Comune.
Se le componenti in questione hanno ben capito, per rendere praticabile il progetto del nuovo stadio, si dovrebbero realizzare una cinquantina di eventi all’anno. Proprio tanti anche pensando a eventuali sponsor. Ma soprattutto pensando all’utilità di iniziative tutte centrate sullo stadio.
E comunque resta l’ostacolo dei 10-15 milioni che finirebbero comunque a carico dell’amministrazione pubblica. Non è che l’alba dello stadio somiglia già a un tramonto?
