TERNI – Alla fine il più brillante è stato di gran lunga il direttore di Umbria7 Marco Brunacci, chiamato a moderare il confronto a sette. Sui candidati a sindaco per le amministrative di Terni, a sei giorni dal voto, piomba la stanchezza. Nessun fuoco d’ artificio. Neanche da quelli solitamente scoppiettanti come Emanuele Fiorini e Stefano Bandecchi.
I giorni di campagna elettorale trascorsi in giro per la città si fanno sentire. Al Garden il dibattito s’infiamma isolo sulla geografia. Ad un certo punto il direttore Brunacci introduce il tema del rapporto Terni -Perugia. Bandecchi e Kenny, seppur con stili diversi, partono all’attacco: il presidente rossoverde del derby Terni -Perugia ne ha fatto una bandiera programmatica e persino il compito professore del Pd Josè Maria Kenny da una stilettata alla Regione accusandola di trattare Terni in maniera vessatoria per quanto riguarda la sanità e l’Università. A questo punto interviene Orlando Masselli, che un po’ difende la Regione e parecchio attacca Bandecchi e Kenny colpendoli sulla provenienza: «Non accettiamo come ternani lezioni di sudditanza a Perugia da chi viene da Livorno o dal Sud America». La sala tuona. Qualcuno del pubblico di Kenny spende la parola “razzista”. Un’altra parte della sala, quella del centro destra, insorge. Il direttore Brunacci riporta la calma sfoderando niente popò di meno che Nazareth: «Gesù fu accusato perché veniva da Nazareth ma anche chi viene da Nazareth può fare qualcosa di buono».
Stefano Bandecchi, dal canto suo, si prende la replica definendosi cittadino europeo, anche se poche ore prima aveva annunciato con una conferenza stampa l’alleanza con Italexit, il partito di Paragone che vede l’Europa come la culla di tutti i mali. Più soft la battuta di Kenny: «Sono un cittadino de mondo. Nel mio gruppo di ricerca universitario ci sono ternani e anche un napoletano».
Per il resto, il dibattito è stato incentrato sui “soliti” temi: le tasse, l’uscita dal dissesto finanziario, la sanità pubblica e privata, la questione ambientale, lo sviluppo industriale. Tutti i candidati hanno dato la sensazione di non vedere l’ora che si arrivi alle urne, fermo restando che molto probabilmente sarà necessario anche il ricorso del tempi supplementari del ballottaggio.


