TERNI – C’è un numero che si agira nelle urne di Terni. Almeno quelle degli ultimi cinque anni. Un numero che torna e ritorna, che batte alle porte e che sembra fare la differenza.
Il numero che decide le sorti delle competizioni elettorali, o comunque le agita un bel po’, è il 14.
14 mila, voto più voto in meno. Nelle comunicali del 2018 la Lega dal vento in poppa prende 14.667 voti, il 29%. Alle politiche di settembre 2022 nel centrodestra vincente c’è comunque un terremoto interno: è Fdi a prendere il 30% con 15 mila voti e la Lega sprofonda a 4 mila, all’8%.
Non finisce qui, alle comunali del 14 maggio la cifra 14 mila cambia di nuovo padrone. E questa volta il passaggio è ancora più dirompente. È Stefano Bandecchi a prendere 13.647 voti, il 28%. Fdi da settembre 2022 a maggio 2023 lascia sul campo 7 mila voti.
Ma chi sono i 14 mila? Sicuramente non sempre gli stessi ma è possibile dire che a Terni c’è un’area di voto che è nomade, un’area molto vasta che prima ha alzato la voce con la Lega, poi con Fdi ora con Bandecchi. Nella città dove il Pci viaggiava intorno al 50% si è mosso di tutto.
È emerso un elettorato che si galvanizza con le fioriere di Salvini – nel 2018 Il Capitano ci mise sopra Leonardo Latini – con i video di Giorgia donna e madre ed ora con le sfuriate antisistema, anti tifosi rossoverdi, anti Perugia, anti tutto di Bandecchi.