R.P.
PERUGIA – Tdv -Teen dating violence è il fenomeno che riguarda la violenza nelle relazioni di coppia tra adolescenti sta prendendo piede in Italia e inmolti paesi del nord-Europa. Di come preveniro e contrastalo si è parlato oggi in Umbria grazie al progetto promosso dal Centro pari opportunità che ha coinvolto alcuni istituti sclastici della regione (le secondarie di primo grado Assisi 2 Galeazzo Alessi, Dantre-Pascoli di Città di Castello, Carducci di Foligno, Istituto orofessionale Cavalloti-Baldelli- Patrici di Città di Castello, Istituto tecnico Cassata-Gattaponi di Gubbio e il Liceo Plinio il giovane di Città di Castello).
A restituire i dati dello studio e le prospettive future del progetto alla sala dei Notari di Perugia lunedì 8 maggio sono stati Elda Rossi (segretaria dell’ufficio di presidenza e consigliera responsabile del progetto), Maria Rita Parsi (psicologa e psicoterapeuta, presidente della Fondazione Bambino e membro del comitato Onu dei diritti dei Bambini), Donatella Mansi (membro direttivo Equipe nazionale Teen Star – Italia), Maria Rita Castellani (garante Infanzia e adolescenti Regione Umbria, scrittrice e pedagogista), Rita Iacuitto (avvocato Commissione Donna e membro
direttivo – Finsm Terni).
Ad aprire il convegno è stato l’intervento di Caterina Grechi (presidente del Centro pari opportunità) che ha spiegato come il percorso sia stato seguito dai ragazzi durante tutto l’anno scolastico «per riuscire a presentare oggi una fotografia reale e precisa del fenomeno. La rete fra Istituzione e la collaborazione con le scuole è il segreto della riuscita di questo progetto. Il Cpo nel suo programma di azioni ha una spiccata attenzione per il sistema educativo da qui la collaborazione con le scuole per arginare prevenire e contrastare la violenza».
La consigliera con delega alle pari opportunità della Provincia di Perugia, nel portale il suo saluto ai ragazzi, ha ringraziato i docenti per l’impegno e il Cpo per l’organizzazione: «Come Provincia di Perugia abbiamo aderito con slancio al progetto perché rientra nelle attività per coinvolgere i ragazzi rendendoli protagonisti e non soggetti passivi. Il periodo pandemico è stato particolarmente difficile per i giovani che si sono chiusi nelle loro insicurezze. Oggi dobbiamo lavorare per aumentare la loro sicurezza e autostima e per raggiungere questo obiettivo serve sinergia tra istituzioni e scuola».
Elda Rossi ha descritto la situazione di disagio dei giovani che spesso sfocia in atti di violenza verbale e fattiva, nelle relazioni adolescenziali: «Secondo i dati della Federazione italiana di sessuologia scientifica), il 23% delle relazione nascono non con amore, ma con violenza». Drammatico il dato «riguardante i ragazzi e le ragazze con età compresa tra gli 11 e i 24 anni. Parliamo di violenza verbale e psicologica che sfocia anche in violenza sessuale e fisica con il proprio partner. Le storie sentimentali vissute tra i 14 e in 15 anni possono essere vissute molto intensamente e contribuiscono allo sviluppo dell’autostima e all’autonomia dell’adolescente, per questo devono essere vissute in maniera sana mettendo al centro i sentimenti».
Donatella Mansi ha ricordato che le violenze nascono dal non riconoscimento dell’altro. Nei social i ragazzi non si vedono, non si rapportano fisicamente e nella maggior parte dei casi la
conoscenza nasce in rete, senza conoscersi di persona. «Noi adulti – ha asserito – dobbiamo far capire ai ragazzi che è bello diventare grandi e che ci si può diventare rispettandosi e riconoscendosi reciprocamente».
Il progetto ha proposto ai ragazzi un questionario e diverse attività laboratoriali sulle emozioni e la conoscenza del proprio corpo, fondamentale è stato il coinvolgimento delle famiglie.