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Un ballottaggio tutto da vivere, nessuna previsione

In ballo la guida della città

di FRANCESCO PETRELLI

TERNI-Masselli-Bandecchi è una sfida finale che mette in campo anime diverse ma allo stesso tempo molto simili. Uomini del centrodestra, entrambi protagonisti nelle finanze, uno da imprenditore e l’altro da funzionario di banca. Amanti dell’agricoltura, uomini aggressivi senza colpo ferire e con l’obiettivo di diventare Primo cittadino a Terni. La realizzazione di un sinedrio fino all’ultimo voto per l’amore per Terni.

Due competitor che se le sono date di santa ragione, verbalmente e come istrioni apertamente seduttivi nelle due tornate e con toni ed atteggiamenti diversi quasi a compensarsi nell’intera competizione elettorale. Il Bandecchi uomo entrato a piedi pari in una contesa dopo lo smacco a Latini e con l’obiettivo lungimirante di arrivare già dal prossimo anno in regione mentre Masselli catapultato dal suo stesso partito a scalare i vertici per il nuovo scenario di rappresentata partitica nel centrodestra. Una partita a scacchi in piena regola in attesa del voto degli elettori, il doppio turno dell’andata con le votazioni di domenica e lunedi ha lasciato sbigottiti i più arguti che mai avrebbero pensato che il 16% votasse di lunedi con un’affluenza solamente al meno 2% di cinque anni fa. Il balllottaggio è a se, un’area inesplorata dove le previsioni si potrebbero sciogliere come neve al sole in una torrida domenica di fine maggio. L’affluenza del 2018 si attestò al 47,49 in un’unica giornata di voto, ora sono due i giorni e ovviamente i sondaggi attuali, non ufficiali, non si possono rendere pubblici.

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