M.L.S.
TERNI – Una bella storia a Terni. Quando l’unione e la solidarietà fa la forza e offre aiuto e assistenza a chi ne ha bisogno.
Questa è la storia della piccola Ranja, una bimba di soli due anni che già lotta conto una grave malattia che le ha fatto perdere un occhio.
Deve ancora seguire molte cure, anche costose perché deve spostarsi spesso a Roma in quanto la piccola è seguita dall’ospedale Bambin Gesù.
La famiglia di Ranja, di nazionalità marocchina, non ha molte possibilità economiche, la mamma è arrivata da circa un anno a Terni e vive con la piccola in una casa famiglia della Diocesi di Terni, Narni, Amelia.
Da quattro sono state raggiunte a Terni anche dal papà. La famiglia è assistita in modo particolare da un gruppo di persone riunite nel progetto Bartimeo dell’Azione Cattolica di Terni: partito come una raccolta fondi, in realtà è volto a soddisfare anche altri tipi di necessità, come per esempio vestiario, piatti, mobili o altro.
Il progetto è alimentato da un principio fondamentale, ovvero che tutti i soldi raccolti vanno allo scopo in maniera trasparente come si può monitorare dal sito dell’Azione Cattolica. I primi soldi sono stati impiegati per la spesa alimentare. E’ stata attivata una posta pay dedicata esclusivamente al progetto Bartimeo. Si può versare una cifra qualsiasi direttamente sulla carta, in tabaccheria, presso le Poste o con un versamento on line. Le parrocchie forniscono una lista di persone da seguire e assistere.
«Abbiamo seguito la storia di Ranja sin dall’inizio – spiega Pino D’Alessandro, referente del progetto Bartimeo – seguiamo molte storie e molti casi, persone con problemi, il nostro progetto è finanziato da tutte le 24 parrocchie della Diocesi, un aiuto semplice, ma che fa la differenza per chi ha bisogno di aiuto. I nostri fondi servono per sopperire a varie necessità delle persone che seguiamo nelle case famiglia.
Per la piccola Rajna ci siamo attivati subito e finalmente ora i tre sono riusciti ad avere una casa in autonomia, un appartamentino in affitto, e possono lasciare la casa famiglia. Inoltre – aggiunge – e grazi all’aiuto di tutti, tra cui quello di don Luca Andreani, parroco di Santa Maria del Rivo, e di don Giuseppe Zen di Santa Maria Regina, e grazie alla celerità della questura e dell’anagrafe per i documenti necessari, il papà è riuscito a trovare un lavoro con un contratto. Noi – conclude – continueremo a seguire questa famiglia così come molte altre opere di carità ‘impreviste’, stiamo di fatto seguendo altre famiglie».


