R.P.
PERUGIA – Gli umbri sempre di più senza un riferimento bancario a portata di mano. E’ quanto emerge da Uilca insieme all’istituto di ricerca Lab21.01nel corso della campagna “Chiusura filiali? No, grazie” portata avanti dal sindacato in Umbria e Toscana.
Nove persone su dieci risentono della desertificazione bancaria e si dichiarano insoddisfatte (89,6%) dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Sei persone su dieci, pari al 58,3% degli intervistati, dichiarano di recarsi in una sede bancaria almeno una volta al mese e circa il 70% confessa di aver avvertito molto la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori.
I numeri sono più che eloquenti. In Umbria, dal 2018 al 2022, gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,6%. Le persone senza banca sono 34.385. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 15,4% e i dipendenti del settore impiegati nella regione sono scesi del 23,4%. Nella vicina Toscana, nello stesso periodo, gli sportelli bancari sono diminuiti del 19,8%. Le persone senza banca sono 45.617. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 4,2% e i dipendenti del settore impiegati nella regione sono scesi del 16,2%.
In Italia, nello stesso quadriennio, gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423). Le persone senza banca sono il 6,8% del totale popolazione Italia: 4.017.185, pari all’intera regione del Piemonte. I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9% (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore (-5%).
I motivi della desertificazione bancaria, secondo i rilevamenti Eurostat citati dalla Uilca, sono molteplici ma due i fattori che impattano maggiormente: aggregazioni bancarie e taglio dei costi e digitalizzazione. I primi devono avere una logica industriale ed essere a sostegno di territori, imprese e famiglie. Servono piani industriali con logiche di medio e lungo periodo e non solo taglio di costi, riduzione di sportelli e chiusura sportelli. Per quanto riguarda la digitalizzazione in Italia, del 2018 al 2022, l’utilizzo dell’internet banking è aumentato progressivamente passando dal 33,8% al 48,3%, per una variazione del 14,5% rispetto all’8% dell’Europa.
Afferma il segretario nazionale di Uilca, Fulvio Furlan: «Con la campagna “Chiusura filiali? No, grazie” stiamo girando l’Italia e abbiamo l’opportunità di confrontarci con tante realtà diverse. Questo ci aiuta a comprendere meglio come il fenomeno della desertificazione bancaria viene vissuto dalle comunità e dalle persone. Purtroppo, devo dire, i risultati di questa prima parte ci stanno dando ragione: la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono. Nove persone su dieci che si dichiarano insoddisfatte dalla chiusura delle filiali è un chiaro messaggio che non può più essere ignorato».
Spiega Luciano Marini, segretario generale di Uilca Umbria: «Seguiamo da tempo le dinamiche della desertificazione bancaria. È importante interloquire con tutti: con i lavoratori, con le istituzioni, con il paese reale costituito da cittadini che negli ultimi mesi si sono spesi per evitare la perdita dell’ultimo presidio bancario sul territorio. Tante voci accomunate dalla volontà di cercare soluzioni, come il prospettato rilancio del tavolo regionale sul credito, a suo tempo fortemente voluto da Uilca, per contrastare una tendenza che altrimenti rischia di proseguire anche in futuro».