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Lo stipendio di assessore migliora la situazione economica di tutti, tranne Iapadre. Filipponi propone: «Devolvete parte degli introiti alle casse della città»

Con i nuovi compensi migliorano radicalmente la loro condizione quasi tutti, ovviamente escluso il sindaco che nel 2022 ha denunciato 3 milioni 111mila euro. Nichinonni con 86mila euro è al limite. Verrà accettato l’invito del capogruppo Pd?

TERNI – Redditi della Giunta comunale di Terni 2022. Bandecchi 3 milioni 111mila euro e spicci. Dietro di lui l’ingegnere Iapadre con un reddito sui 140 mila euro. Quindi Nichinonni, consulente del lavoro, che supera gli 80mila. Dietro i 48mila di Corridore.

Aniello non pervenuto (non dichiara o non pubblica). La Bordoni, diventata celebre per aver fatto un rimborso benzina da 12 euro e 58, è ferma poco sopra 13mila euro. Schenardi è a 33.543, Maggi 46.060, Altamura 27.218. Sono dipendenti. Renzi 842. Quindi tutti, tranne il ricco sindaco e l’ingegner Iapadre, hanno migliorato (o confermato in meglio come Nichinonni) la loro situazione economica. Per questo motivo, oltre che per motivi di opportunità dovuti alla situazione di crisi della città, è apprezzabile il richiamo del consigliere del PD Filipponi a devolvere parte degli introiti, tornati elevati con la nuova legge, alle casse cittadine. E vediamo se verrà  seguito.

Dice Filipponi: «In seguito alla pubblicazione dei redditi, seppure ancora non completa, dei membri dell’esecutivo della giunta Bandecchi, occorre a mio avviso una valutazione dei singoli membri sull’opportunità di rinunciare a parte degli introiti legati al mandato, per devolverli alle casse della città, visti anche i miglioramenti economici rispetto alle dichiarazioni dello scorso anno della maggioranza dei singoli facenti parte dell’esecutivo. Nonostante gli aumenti previsti dalla legge, che proseguiranno fino al massimo programmato per l’inizio del 2024, molti amministratori in altrettanti comuni italiani hanno rinunciato a parte delle indennità. Ricordo che l’ultima amministrazione Di Girolamo nel 2017 ultimo anno di consiliatura, aveva un costo complessivo di circa 20 mila euro, lo stesso Sindaco aveva rinunciato all’indennità, tutti gli assessori inoltre rinunciarono o al 10% o al 20% del proprio compenso. Ovviamente sarei disponibile a fare altrettanto come consigliere comunale per i pochi gettoni di presenza finora percepiti, anche per il numero ridotto delle sedute. Sono pronto su questo e su tutto il resto ad un confronto in consiglio comunale, in un clima che auspico possa essere pacato».

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