Redazione Perugia
CORCIANO (Perugia) – Grande e atteso ritorno a Corciano per il maestro Maurizio Schmidt che, in questo 2023 torna per portare in scena, nell’ambito del 59esimo Agosto Corcianese, una nuova opera, realizzata in collaborazione con Artesia Sicilia appositamente per l’occasione: “L’Orestea – le regole del giogo” di Eschilo.
L’appuntamento con Farneto Teatro è per mercoledì 9 e giovedì 10 agosto alle 21.30 al giardino dell’Antico Speziale. Ingresso a pagamento, informazioni e prenotazioni: Info point 075 5188255 (feriali dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23, festivi dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23). In caso di maltempo l’evento si sposterà al teatro della Filarmonica.
LE NOTE DI REGIA DI MAURIZIO SCHMIDT
«Il Corciano Festival presenta per la prima volta una tragedia antica. Ma non una qualsiasi, bensì la più antica ed estesa che ci sia arrivata: l’Orestea. Lo spettacolo propone l’attraversamento dell’intera immensa trilogia di Eschilo in poco più di due ore. Si tratta quindi di un progetto che è davvero hybris allo stato puro, quella «tracotanza» che nelle tragedie antiche veniva severamente punita dagli dèi. Ma gli dèi antichi perdoneranno questa sfida, perché permette agli spettatori di oggi, di fare un viaggio alle radici del teatro, insieme ad un gruppo di giovani attori, interrogando la sua potenza ed il suo senso.
In effetti l’Orestea di Eschilo attira e intimidisce perché è la pietra miliare del Teatro occidentale. È una straordinaria metafora, sotto forma di tragedia, della nascita della democrazia e della giustizia. È la celebrazione del pensiero dell’uomo agli albori della sua storia sociale.
Le vicende dell’Orestea guidano alla scoperta del passaggio di civiltà tra la vendetta di sangue (propria del ghenos) e la giustizia (propria della polis). La storia di Oreste, colpevole di aver dovuto vendicare – aizzato dagli déi stessi – suo padre, uccidendone l’assassina che è sua madre, è a tratti un’epopea eroica a tratti un incubo psichico contemporaneo. Le leggi del creato gli hanno chiesto per il bene della stirpe la cosa più contro natura che esista: uccidere la madre. Ed Oreste è il più antico specchio esistente dei dilemmi dell’umanità; è “l’uomo moderno”, un anti-eroe che avrà infinite variazioni future e che da grande si chiamerà Amleto.
Seguendo il percorso della faida familiare degli Atridi, ci si trova di fronte a una sequenza di vendette: ciò che le innesca è il sacrificio della figlia Ifigenia per la carriera politica del padre, che produce la vendetta della madre Clitennestra sul marito Agamennone; cosa che genera il percorso del giovane figlio da vendicatore del padre, a preda dell’angoscia per essere l’assassino della madre, a primo imputato del primo tribunale della storia umana, a uomo adulto che ha espiato con dolore. Ma durante il racconto emergerà che tutta questa sequenza di azioni e reazioni, non è che la ripetizione di qualcosa che viene chiamato “demone” e arriva da molto più lontano, cosicché si teme che in realtà nessuno sia libero di agire e che esista quindi una tragica predestinazione incardinata nella natura umana.
Ciò che ci colpisce è quanto l’eredità che arriva dal 458 a.C. parli di noi. Racconta di tante cose: di una società̀ turbata dalla guerra, dell’attesa di un evento che riporti la felicità, della liberazione dagli errori delle generazioni precedenti, del bisogno di una politica etica, della democrazia, del tramonto degli dèi e della loro sostituzione con l’intelligenza dell’uomo; ma soprattutto della ricerca di un rimedio, dentro e fuori di noi, alla crisi che attraversiamo.
Rappresenta un mondo in cui tutti hanno bisogno degli dèi mentre essi sono in guerra tra di loro. Questa Orestea è un lavoro corale “a corpo libero”, senza altri riferimenti che lo spazio, la parola, il gesto, il ritmo e il canto.
Nessuno immaginerebbe saggio consegnare un materiale tanto complesso ad un ensemble di giovani attori. Ma forse sono proprio loro che possono raccontarlo. L’attraversamento del dolore, il senso della polis, la riflessione collettiva in loro acquisisce una leggerezza che permette di far pace con la sudditanza dai classici e l’immagine pedante della tragedia.
Grazie a loro ci si può accorgere di quanto i tre segmenti della trilogia siano differenti. Agamennone è un prologo tragico, denso e carico di nuvole. Ma Coefore è una divertente commedia con due fratelli che si ritrovano in modo buffo e tendono una trappola agli usurpatori con l’aiuto delle serve. Eumenidi poi, è fancy e visionaria: in scena ci sono solo dèi che litigano per il possesso di un uomo e non trovano altra soluzione al problema che hanno creato, che chiedere aiuto agli uomini stessi.
Ci piacerebbe far sentire più vicina a noi la tragedia antica, evitando le barriere architettoniche e linguistiche che ci separano da quello che è stato il teatro più politico di tutti i tempi. Perché in fondo il teatro delle origini è una piazza piena di gente in cui passano degli eroi che vengono da quella gente interrogati. Vorremmo essere quella piazza. Interrogare il mito antico con spudoratezza, aiuta a tenere viva la riflessione sul senso del teatro. E soprattutto aiuta a scoprire il piacere di farlo in tanti».

INFORMAZIONI UTILI
L’Orestea – Le regole del giogo: musiche registrate Bruna Di Virgilio (suoni elettronici), musica dal vivo Leonardo Ramadori (percussioni), con Mario Berretta (Oreste, Coro), Lorena Nacchia (Elettra, Coro), Nicoletta Epifani (Atena, Coro), Gaetano Franzese (Scolta, Apollo, Coro), Carola Invernizzi (Corifea, Pizia, Coro), Lucrezia Mascellino (Cassandra, Coro), Michele Marullo (Agamennone, Coro), Giulia Rossoni (Clitennestra, Coro), Marco Trotta (Araldo, Egisto, Coro), luci Massimo Guarnotta, drammaturgia e regia di Maurizio Schmidt.
Tutto il programma dettagliato sul sito ufficiale del Corciano Festival o sulla web app Corciano Festival da consultare, senza necessità di alcuna installazione, sui propri smartphone. L’Agosto Corcianese è promosso dall’associazione turistica Pro Loco Corciano in collaborazione con il Comune di Corciano e con il sostegno della Regione Umbria, della Banca Centro Toscana Umbria – Gruppo Bcc Iccrea, della Fondazione Perugia e di aziende private del territorio.


