«Meglio recuperare l’attuale cinema teatro, che realizzare qualcosa che non è né carne né pesce»

Partono i lavori di ricostruzione del Verdi, ma gli Amici del Teatro non si arrendono

TERNI – La ricostruzione del Verdi ai nastri di partenza. Gli Amici del Teatro ad apporsi al progetto: «La scarsa conoscenza, da parte di alcuni cittadini, delle dinamiche che hanno caratterizzato, ormai da molto tempo, le diatribe sul progetto del teatro Verdi, ci inducono a chiarire alcuni concetti importanti».

«Il nostro Teatro storico, inaugurato nel 1849, fu trasformato in cinema-teatro nel 1949 con riduzione dei volumi della sala e del palcoscenico. Il “teatro” che vogliono restituirci non è un teatro ma una struttura ibrida, poco funzionale, ricavata dal cinema-teatro attuale e quindi poco adatta per rappresentazioni teatrali. Noi vogliamo restituire alla città il Teatro del Poletti solo perché quello è un vero Teatro come dichiarato anche da famosi architetti, attori, cantanti, direttori d’orchestra e molti esperti del settore. Dunque se non è possibile ricostruire il Teatro, meglio ristrutturare il cinema-teatro che abbiamo, senza iniziare i lavori del costosissimo primo stralcio previsti dal nuovo progetto (uno scavo a 7 metri di profondità, in una zona ad elevato rischio archeologico, per ricavare un  altro “ridotto” che non serve assolutamente a nulla). Si potrà così riavere l’attuale struttura di cinema-teatro in tempi brevi, con minor dispendio di denaro e senza mettere a rischio, a causa dello scavo, la stabilità degli edifici adiacenti. È da evidenziare inoltre che il nostro teatro storico fu concepito come teatro lirico e intitolato a Giuseppe Verdi nel 1901, dopo la sua morte; pertanto ora dovrebbe cambiare nome e portare quello di chi ha voluto fortemente questa seconda scellerata trasformazione del Teatro, onde evitare che il grande compositore si rivolti nella tomba».

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