DI MARCO BRUNACCI
TERNI – Palazzo Spada come Buckingham Palace. Scherzando si potrebbe dire che il sindaco Bandecchi si è fatto la “guardia reale”. Ma qui da scherzare c’è poco. Semmai c’è molto da interrogarsi non solo sull’opportunità delle scelte, ma anche sulle procedure.
Allora: trattenete il fiato e leggete qui tutto di fila perchè è importante. “Delibera della Giunta comunale di Terni n.78. Oggetto: approvazione progetto pilota socio-culturale finalizzato allo svolgimento di un’attività di ricerca volta a verificare l’impatto sulla sicurezza attraverso un controllo preventivo sui beni comunali. Atto di indirizzo alle Direzioni per l’attuazione”.
Finito. Ora il resto.
Prima di tutto: la Giunta ha approvato la delibera senza il sindaco Bandecchi che risulta assente, un particolare che potrebbe essere molto significativo. Ma se fosse una furbizia giuridica (non c’è motivo di pensarlo) sarebbe assai modesta.
La pratica viene affidata al vicesindaco Corridore. La proposta arriva dall’Università degli Studi Niccolò Cusano. A qualcuno dice qualcosa? C’entra qualcosa il sindaco Bandecchi con l’Università Unicusano?
Il progetto pilota ha un costo, che l’Università Cusano ha il piacere di accollarsi interamente: 800 mila euro. Per fare cosa? Da quel che si capisce serve per controllare i beni comunali attraverso guardie, si immagina un corpo di vigilantes. Potrebbero essere alcune decine.
Bandecchi ha già detto che tutti noi dovremmo solo ringraziarlo.
Noi, contando sulla permanenza della libertà di formulare interrogativi, pensando di non essere ancora nel regime indicato dalla vignetta graziosamente postata dal sindaco di Terni con Stalin protagonista, chiediamo:
- ma è possibile che la giunta guidata dal sindaco di Terni (Bandecchi) accetti la proposta di una Università (proprietario Bandecchi), senza fare un giro per sapere se non ci sono eventuali manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti? Magari c’è chi vuol offrire il doppio, chi il triplo.
- quale interesse ha l’Università Cusano in questa ricerca? Non è giusto che i cittadini sappiano? Magari 800mila euro è una cifra sproporzionata, in alto o in basso che sia, rispetto all’interesse “scientifico” dell’Università.
- come è possibile che in un settore così delicato come quello della sicurezza la Giunta scelga di aderire con un “atto di indirizzo”. Quindi mettendo tutta la responsabilità sulle spalle delle direzioni del Comune. E a questo proposito: in un settore per l’appunto tanto delicato, con risvolti sia amministrativi che penali, ci saranno direttori disposti a prendersi tutte le conseguenze di questa scelta. Che sono evidentemente sproporzionate per i loro compiti istituzionali.
- c’è stata, prima di decidere, da parte della Giunta comunale di Terni una interlocuzione con i soggetti ai quali le leggi della Repubblica affidano (in maniera esclusiva) il compito strategico di sovrintendere all’ordine pubblico in tutte le sue forme? Sono stati informati del progetto, ed è stato chiesto il parere (che immaginiamo determinante, se non formalmente, nella sostanza) del prefetto, del questore, del comandante dei carabinieri?
- che compito saranno chiamati a svolgere i vigilantes che – da quel che si capisce – verranno assunti (da chi? attraverso concorsi? oppure attraverso chiamata diretta? selezionati come?). E’ possibile che entrino nelle stanze comunali? Potrebbero – per fare un esempio – su ordine del sindaco mettere a tacere e sollevare e cacciare dal consiglio comunale (siamo appena a 24 ore da quella roba che per Terni è diventata uno sconcertante biglietto di presentazione in tutta Italia) un consigliere di opposizione perché ritenuto molesto?
- si capisce che la previsione al punto 5 renderebbe impossibile ogni convivenza civile, ma ammesso che i vigilantes possano essere solo schierati in difesa dei beni comunali, all’esterno, dovranno comunque rapportarsi con coloro ai quali la legge affida il compito della sicurezza di tutti noi e non potranno né essere loro stessi né un direttore comunale né il sindaco a coordinare il loro lavoro rispetto a quello delle forze di polizia sul territorio, perchè altrimenti saremmo a un passo dell’eversione.
- in conclusione c’è da chiedersi – come ha fatto in maniera opportuna il consigliere regionale De Luca – se lo Stato, in una situazione ormai limite come quella di Terni, abbia la forza, il modo e anche le procedure, per dire la sua decisiva parola finale
La delibera: https://umbria7.it/wp-content/uploads/2023/08/delibera-sicurezza.pdf
L’allegato: https://umbria7.it/wp-content/uploads/2023/08/78871_78-24.08.2023-Allegato-1.pdf