Viene giù la pineta Centurini

I lavori di abbattimento di 90 alberi sono iniziati la mattina di mercoledì 23 agosto, dopo l’ordinanza del sindaco Bandecchi

TERNI – Qualcuno già lo chiama “Cimitero Centurini” anziché “Pineta Centurini”. Perché abbattere 90 alberi alti quasi venti metri significa stravolgere l’immagine che i ternani hanno di quella parte di città.  

Era sindaco di Terni Dante Sotgiu quando il consiglio di amministrazione dello Jutificio Centurini, il 15 luglio del 1970, annunciò la chiusura ed il licenziamento di 318 lavoratrici e lavoratori, il 63 per cento donne. Sotgiu era  in carica da poche settimane quando le operaie e gli operai occuparono la fabbrica, e lui la requisì. La firma sull’atto fu apposta il 30 luglio. Lo jutificio (requisito) restò per due anni in custodia ai lavoratori. Poi, il 15 luglio del 1972, diventò solo un pezzo della storia industriale di Terni. Ora in agonia è la pineta. L’ordinanza per l’abbattimento è stata firmata dal sindaco  Bandecchi il: 22 agosto «A seguito dei sopralluoghi eseguiti è stata accertata una condizione di pericolo per la pubblica e privata incolumità, tenendo conto dell’esposizione del rischio per gli utenti della strada pubblica e degli spazi comunque aperti alla fruizione pubblica». Il documento dà mandato alla direzione Lavori pubblici di procedere all’abbattimento «mediante taglio a raso, sezionamento e trasporto a discarica per successivo smaltimento di 90 esemplari di pino domestico di diametro compreso tra i 30 e i 40 cm. Alberi alti quasi 20 metri (tra i 15 e i 18). L’intervento di messa in sicurezza della storica pineta prevede anche la ripulitura delle chiome dei restanti pinti.  Dopo di ché  si procederà alla messa a dimora di 120 nuove alberature comprese nell’elenco U del R.R. 2/2002. Nell’ordinanza sindacale è indicata anche la tempistica dei lavori: «Dovranno essere effettuati senza indugi ed ultimati nel più breve tempo possibile, al fine di poter riaprire al traffico viale Centurini». Il 23 mattina spariscono le prime chiome.

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