DI MARCO BRUNACCI
PERUGIA – Si riparte dalla Lega di governo e non di lotta interna, come e’ stata in questi ultimi sciagurati tempi, dalla fusione a freddo ternana in poi.
Per la Lega Umbria si tratta di prove di resurrezione.
Tocca a Riccardo Marchetti, che sarà incoronato sabato segretario regionale, attrezzarsi per i miracoli.
Il suo biglietto da visita è molto interessante: giovane ma non giovanissimo, deputato, un’esperienza decisiva da commissario del partito (con successi oltre le aspettative, che pure erano alte) nelle Marche, andata e ritorno a Città di Castello, che è l’unico posto dove il verde Salvini va ancora di moda in Umbria. Moderato non pantofolaio, ha girato in lungo e in largo l’Umbria per rimettere insieme i cocci leghisti laddove si poteva. Ma questo Umbria7 ve lo ha già raccontato.
Il frenetico giro umbro è servito però al segretario per capire anche su quali gambe potrà tornare a correre il partito, certo non per raggiungere i fasti delle ultime regionali, ma sì per ripresentarsi in doppia cifra.
E allora sotto con le indiscrezioni. I 7 apostoli del direttivo (5 a Perugia e 2 a Terni) iniziano a prendere un nome e un cognome. Nessuno di Città di Castello (che ha il segretario e tanto altro), ma di sicuro un folignate – Riccardo Polli, quasi certo – ma anche lo spoletino lanciatissimo, ambizioso (incubo del sindaco Sisti) Filippo Proietti è messo bene per il posto due.
Non lo vedete bene anche un assisano?
Se volete un pronostico quelli che sono messi meno bene sono i leghisti della Capitale, Perugia.
Il mitico Pillon è fuori dal conto perché andrà a votare per l’Umbria il nuovo segretario al Congresso federale. E Salvini non è ancora sicuro di essere confermato, per cui il ruolo non è da considerarsi un contentino.
Ufficialmente i perugini puntano sull’avvocato Walter Biscotti. Ultimamente, sarà la professione che non è più apprezzata, sarà che ci sono spaccature (corre anche un avvocato Serpolla), è possibile che Perugia finisca non rappresentata. Oppure dovrà ritrovarsi su Micaela Parlagreco, esplosiva leghista della prima ora.
Ne manca uno? Sì, ma Deruta dove la mettiamo? Lì c’è la Lega che funziona meglio, Castello a parte. E ci sta pure un leghista finalmente sereno e competente come Francesco Spaccini.
A voler rendere ancor di più arduo il compito di Marchetti eccoci a parlare di Terni, che ha 2 posti.
Grazie al gran finale con tric-trac e mortaretti del governo precedente, la Lega è esplosa ed è finita in mille pezzi.
Cos’è rimasto? Mucchietti di cenere, 30-40 iscritti, l’ex parlamentare Valeria Alessandrini (che sarà di sicuro nel Direttivo), e qualche pezzetto sparso da ricomporre.
Per questo il secondo membro del Direttivo è un proprio difficile da immaginare.
Non sarà Enrico Melasecche sul quale invece la nuova Lega punterà per il rilancio futuro.
Marchetti confida ai sodali che d’ora in avanti lui intende avere un filo diretto con la presidente Tesei e l’assessore Melasecche.
Questo si dice quando parliamo di nuova Lega di governo. Ma anche quando si prospetta – dicono i ben informati – una carica da vicesegretario regionale per il sindaco di Foligno, Zuccarini, che si appresta a candidarsi per il secondo mandato.
Manca qualcuno? Grandi rientri non sono attesi.
C’è un ruolo per il segretario uscente Caparvi? Zio nobile della patria leghista umbra.
Il resto si saprà sabato.


