m.brun.
PERUGIA – Il consigliere Andrea Fora è un modello di opposizione corretta quindi è scusato per il debutto delle sue slide, in cui dice che bisogna «iniziare a fare». Di eroi del fare ce n’è già uno, guerresco, sempre ai limiti e oltre, sta a Terni e al momento non ancora a Perugia, ed è più che sufficiente.
Ecco qua: tre operazioni immediate da fare, secondo Fora. La prima (“Umbria giovane”), prevede interventi per natalità e servizi per le famiglie. La seconda (“Umbria inclusiva”), ha il focus sugli anziani, con welfare e sanità del territorio. La terza (“Umbria competitiva”) è finalizzata a dare efficienza alla pubblica amministrazione e utilizzare al meglio fondi europei e Pnrr.
Per il primo intervento, tutto chiaro, tra una slide, un riferimento grafico, una statistica nazionale raffrontata a una locale, in un percorso degno di una tesi di laurea: si tratta di unificare le due proposte di legge attualmente in assemblea legislativa, quella di Fora e quella della Lega, mettere a regime 30 milioni di interventi usando risorse del bilancio regionale, per quel poco che si può, ma soprattutto fondi europei.
Avendo una consapevolezza, che per altro è quella di Donatella Tesei: la denatalità è il vero allarme sociale, l’emergenza, sociale ed economica, alla quale far fronte.
Con un “ma”: la questione riguarda l’Umbria, con numeri da record, ma anche il resto d’Italia, l’Europa e ora anche tutto il mondo occidentale, dopo gli ultimi dati Usa.
Probabilmente la questione è fin da ora non più politica ma culturale. Detta in soldoni: o qualcuno riesce a rimettere la famiglia al centro, o non ci saranno mai “bonus” sufficienti per rilanciare la natalità in Occidente.
Ora l’Umbria inclusiva. Qui almeno un criterio probabilmente deve essere modificato. Vale per Fora come per tutti coloro che fanno programmazione. I geriatri sono ormai unanimi nel ritenere che una persona mediamente sana inizia la sua fase di vecchiaia a 75 anni, non più a 65.
Una persona mediamente sana a 65 anni ragionevolmente non ha la necessità di un’assistenza così capillare e totale, come dopo i 75.
In ogni caso calare la sanità nel territorio – come propone Fora – è sicuramente la soluzione. Attivando ogni leva, da quella delle farmacie territoriali da valorizzare al personale da formare sul territorio. Di fronte a problemi concreti, concrete soluzioni.
Infine l’Umbria competitiva: l’Umbria, e non da ora, non sta nei primi posti delle classifiche regionali. Sarebbe opportuno trovare contromisure.
Fora indica una legge da approvare subito che valorizzi e promuova le attività dell’Anci Umbria a supporto del sistema delle autonomie locali. Se serve, ben venga,


