di Mauro Agostini
(riceviamo e pubblichiamo)
PERUGIA – Se si decide di commentare le sentenze bisognerebbe farlo in maniera completa, altrimenti le mezze verità rischiano di somigliare a falsità. Mi vedo quindi costretto a precisare quanto segue.
In data 12.04.2022 ho rifiutato una proposta di conciliazione giudiziale che mi vedeva riconosciuta la non irrilevante somma di oltre 63mila euro. Ho rifiutato perché il mio obiettivo non era quello di ottenere soldi da questa controversia. Piuttosto di vedere riconosciuta la bontà del mio operato a fronte di una immotivata e strumentale richiesta dell’attuale AU di Sviluppumbria di risarcimento di un fantomatico danno da me procurato alla società per 138mila euro. La sentenza ha stabilito in modo inequivoco e perentorio la piena correttezza della mia conduzione manageriale, respingendo l’infondata richiesta risarcitoria. Questo a me interessava.


