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Ast/Richieste Ue, l’accordo con Arvedi ora è a un passo. Per Terni una svolta da 1,2 miliardi

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Nella riunione convocata da Tesei, con Caldonazzo, l’ottimismo anticipato da Umbria7 prende corpo. 100 milioni già investiti. 800 più 200 più 100 in arrivo. Torneranno tutti a tifare per l’Umbria o continueranno ad alimentare ansie?

di Marco Brunacci

PERUGIA – Ast, adesso la conclusione della lunga vicenda dell’Accordo di programma è davvero a un passo.
Facendo seguite a tutte le anticipazioni di Umbria7, ora sappiamo tutti e ufficialmente che la Commissione europea ha misurato le zucchine, come suo costume, e ha chiesto al Governo di far rispettare due-tre parametri (cervellotici? forse) in più prima di dare il via libera ai 200 milioni di fondi europei da mettere sulla decarbonizzazione e rilancio del sito produttivo di Terni, da aggiungere al grosso impegno che si è preso il Gruppo Arvedi.

Gruppo Arvedi che si è detto disponibile a modificare i suoi piani, secondo le (minime) osservazioni della Commissione europea.
Caldonazzo ha poi anche spiegato – nella riunione convocata dalla presidente Tesei in Regione, in merito alla quale riportiamo qui di seguito la nota ufficiale –
che il Gruppo Arvedi ha già investito 100 milioni su Ast ed è pronto ad aggiungerne altri 800. Con i soldi europei e 100 milioni promessi dal Governo, si arriva a un totale di 1 miliardo e 200 milioni da puntare tutti su Terni.
Caldonazzo si è anche impegnato a incontrare sindacati e istituzioni per discutere di piano industriale.
L’agitazione che aveva colto tanta brava (e meno brava) gente a Terni, e non solo, ora si placherà?
In questo delicato rush finale della vicenda – con possibili trappole che ancora possono scattare – si dovranno sentire ancora riflessioni polverose o stravaganti o interessate o solo demenziali, invece che un po’ di sano tifo in favore dell’Umbria e della sua economia?

Qui di seguito la nota ufficiale sull’incontro a Palazzo Donini

La Presidente della Regione Donatella Tesei ha convocato questa mattina a Palazzo Donini un incontro al quale erano presenti l’amministratore delegato di Finarvedi Mario Arvedi Caldonazzo, il vice sindaco di Terni, Riccardo Corridore, il vice presidente della Provincia di Terni, Gianni Daniele, e i rappresentanti dei sindacati AST.
La Presidente, dopo aver ringraziato i presenti per aver risposto positivamente all’invito,
ha aggiornato sulle importanti novità emerse negli ultimi giorni durante il confronto tra Governo, Regione e Proprietà dell’Azienda.
Dalle notizie in possesso di Regione ed Azienda infatti la DG Competition della Commissione Europea ha trasmesso una comunicazione di risposta al Governo in cui ha tracciato alcune richieste prescrittive, in merito all’elegibilita’ del fondo PNRR ‘’hard to abate’’ a sostegno dell’Accordo di Programma Ast, che l’azienda, però, ritiene sostenibili e che impegnano ulteriormente il Governo ad una risposta alla DG Competition della Commissione Europea entro 10 giorni lavorativi.
La Presidente ha inoltre espresso soddisfazione per la convocazione dei sindacati presso il Mimit in programma il prossimo 14 novembre, e ha poi invitato l’Amministratore delegato Caldonazzo a relazionare sullo stato dell’arte. Caldonazzo, accettando l’invito della Presidente, ha ripercorso l’iter e le interlocuzioni che azienda e Regione hanno intrapreso con le Istituzioni nazionali e europee su tutti i temi caratteristici dell’Accordo di Programma, accordo propedeutico al nuovo Piano industriale per il quale, comunque, l’azienda ha già investito circa 100 milioni di euro e, una volta avuto il parere favorevole della Commissione Europea, è pronta ad investire ulteriori 800 milioni di euro nel piano industriale di decarbonizzazione, in parte largamente minoritaria oggetto di finanza agevolata.
Caldonazzo ha contestualmente fornito la disponibilità dell’azienda, come richiesto da Tesei e Sindacati, a discutere del Piano Industriale in un incontro azienda-sindacati in AST.
L’incontro è proseguito con il confronto, giudicato positivo e propositivo, con Provincia, Comune e sindacati.

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