Via l’ittero dalla fontana di piazza Tacito

Iniziati i lavori di manutenzione strordinaria sull’opera di Ridolfi e Fagiolo

TERNI – La fontana di piazza Tacito resterà spenta per due mesi. Ma quando verrà riaccesa non avrà più l’ittero. Quel colore giallognolo che l’opera monumentale di Ridolfi e Fagiolo aveva iniziato a mostrare a pochissimi mesi dall’inaugurazione, il 29 dicembre del 2021, sparirà.  La mattina di lunedì 15 gennaio Asm ha iniziato a ripulire i mosaici per poi intervenire sulle colonne del castello. Gli metterà una sorta di calza. In una nota, Asm: «I lavori consisteranno nel rivestimento con una speciale guaina della superficie interna delle colonne che sorreggono il catino superiore e nella pulizia del catino superiore e inferiore».  Nella stessa giornata si è iniziato a montare il ponteggio e la recinzione del cantiere che porterà alla riverniciatura, in loco, della parte metallica zincata,  da parte della ditta Pallozzi a proprie spese. Era infatti la zincatura, eseguita dalla stessa carpenteria, ad essersi staccata lasciando il posto a detriti che accumulandosi consegnavano un “effetto ruggine” alla fontana.

Senza pace.  Realizzata tra il 1932 e il 1936 su progetto di Ridolfi e Fagiolo  con il mosaico di Corrado Cagli in vetro veneziano, venne completamente distrutta dai bombardamenti il 14 ottobre 1943. La ristrutturazione portò alla realizzazione di un nuovo mosaico, con tessere totalmente differenti dalle prime, e ad una seconda inaugurazione nel 1961. Con il trascorrere degli anni, tuttavia, la manutenzione errata causò un forte degrado dell’opera e si rese necessaria la pianificazione di un primo importante restauro, avvenuto tra il giugno 1994 ed il marzo 1995, e di un secondo che durò dieci anni. Dopo la terza inaugurazione sono arrivati altri tipi di problemi: uno spegnimento a due mesi dal via per il collaudo che ancora non era stato effettuato, fino alla  programmata chiusura per il rispristino della zincatura. Nel mezzo segnalazioni e interrogazioni comunali per via di quel colore giallognolo che caratterizzata anche l’opera musiva. In un primo momento si temeva  che il mosaico fosse stato compromesso dai depositi ferrosi dell’acqua, dal momento era stata utilizzata quella di Ast per l’accensione di fine 2021. Ma poi ci si rese conto che era tutta ingiallita.

 

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