Elezioni, è battaglia sul minimetrò. «Il brucomela costa 7,5 milioni l’anno». «Serve il doppio dei cittadini rispetto al Brt»

Duro botta e risposta tra la candidata sindaco Margherita Scoccia e Giacomo Leonelli, coordinatore di Pensa Perugia a sostegno di Vittoria Ferdinandi

PERUGIA – Le elezioni per il Comune di Perugia viaggiano sul minimetrò. Con la metropolitana di superficie al centro di un botta e risposta tra la candidato sindaco per il centrodestra Margherita Scoccia e Giacomo Leonelli, già candidato con il suo Pensa Perugia e autore di un passo indietro davanti alla presentazione di Vittoria Ferdinandi.

«Il minimetro inaugurato nel 2008 a Perugia dalle amministrazioni di centro sinistra costa ai perugini 21 mila euro al giorno e il Comune finirà di pagarlo solamente nel 2037 – dice Scoccia -. È una struttura molto costosa che pesa sul bilancio dell’amministrazione per circa 7,5 milioni di euro l’anno, una cifra difficile da sostenere, risorse che in questi anni purtroppo non abbiamo potuto impegnare per altri servizi, come ad esempio la manutenzione delle strade, per la quale se avessimo avuto maggiore liquidità gli investimenti sarebbero stati certamente superiori».
«La metropolitana leggera tanto voluta dalle precedenti amministrazioni è da considerarsi un fallimento clamoroso e a distanza di anni stiamo ancora pagando le scelte sbagliate del passato – spiega Scoccia -. Il minimetro è costato ben 103 milioni di euro. Quante cose si sarebbero potute realizzare con 103 milioni di euro? Nel mio programma elettorale ho inserito un piano strade mai visto prima da 100 milioni di euro che però durerà dieci anni». Margherita Scoccia sostiene che «in questi primi 16 anni di vita l’utilizzo del minimetro da parte dei perugini si è rivelato deludente e ben al di sotto delle aspettative. L’infrastruttura è da considerarsi un insuccesso sotto ogni punto di vista».
E aggiunge: «Alle 21.05 il minimetro deve fermarsi per le attività di manutenzione e perché è troppo rumoroso. Il biglietto costa 1,50 euro, le carrozze però spesso sono vuote – dice Scoccia – secondo alcuni conteggi per andare pari con i costi di costruzione che ancora stiamo pagando e le spese di manutenzione il titolo di viaggio dovrebbe essere alzato a 2,70 euro». Prosegue la candidata sindaco: «Conti alla mano il minimetro costa ai perugini 0,12 euro al giorno per trent’anni, 12 centesimi al giorno fino al 2037 anche per tutti coloro che ci sono montati una sola volta, magari per curiosità. Altro che una tassa. Il totale fa 1.314 euro, quasi uno stipendio medio. Nel 2037 sarà un po’ come se ogni perugino avesse lavorato quasi un mese della propria vita per pagare il minimetro».
Conclude Scoccia: «In questi anni i cittadini ci hanno chiesto le ragioni per cui non demoliamo l’opera. Ci abbiamo pensato. Però non si poteva fare perché il debito sarebbe rimasto tale e quale e a quel debito si sarebbero aggiunte le spese di demolizione e di smaltimento. E per questa ragione ci siamo fermati. Per porre rimedio a questa situazione abbiamo pensato a una scelta di coscienza per rilanciare il minimetro senza gravare sulle tasse, quindi sulle tasche dei cittadini: il nuovo progetto di trasporto urbano Metrobus che stiamo realizzando collegherà la stazione di Fontivegge con Castel del Piano passando per l’ospedale Santa Maria della Misericordia. È finanziato con i fondi del Pnrr e ai perugini non costerà neppure un centesimo. Diversamente rispetto al minimetro che finiremo di pagare nel 2037: 0,12 euro per 10.950 giorni. Quasi un mese di lavoro per pagare il ‘brucomela’ della Sinistra».

Quasi immediata la replica di Giacomo Leonelli, coordinatore di Pensa Perugia a sostegno di Vittoria Ferdinandi, candidata sindaco per il centrosinistra. «Il minimetro “brucomela inutile”? Detto da chi non ha fatto nulla per migliorare il sistema e si appresta a varare il BRT, fa riflettere», attacca Leonelli. «La candidata della destra Scoccia lancia un attacco violento al Minimetrò denigrandolo a “carrozzone inutile e costoso”: le domande a questo punto sono almeno due – spiega -. Intanto, la giunta di cui lei ha fatto significativamente parte, perché non ha mosso un dito in tutti questi anni? Ad esempio, dopo oltre 15 anni dall’inaugurazione, ha mai avviato un confronto serio con l’azienda realizzatrice per innovare tecnologicamente l’infrastruttura, per renderla meno costosa dal punto di vista dei costi energetici, meno rumorosa e più performante, così da allungare magari l’orario d’apertura? Eppure basta andare in Trentino Alto Adige per vedere i continui ammodernamenti ai sistemi di trazione a fune di cui l’azienda stessa è leader».

«Ma soprattutto – insiste e ragiona Leonelli – viene spontanea una seconda domanda: se è inutile, inefficiente e dannoso il minimetro, che passa ogni 60 secondi, serve circa 40.000 residenti (Ferro di Cavallo, Madonna Alta, Case Bruciate e centro storico), come mai dovrebbe essere più funzionale un sistema come il BRT – Metrobus che passa ogni 10 minuti e serve 22.000 residenti? Il tutto al netto della valutazione dei costi : oltre 100 milioni (tutt’altro che “gratis” come invece si racconta) di cui quasi 35 per “sede e deposito”».

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