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Il retroscena / «In tre pronti a votare con la minoranza». Ma poi Bandecchi convince tutti, anche se la maggioranza non sembra più così granitica

La votazione – a scrutinio segreto – per la revoca della presidente del consiglio comunale di Terni finisce con un piccolo giallo sulla prospettiva di andare tutti a casa che sarebbe stata ventilata dal sindaco

M.Brun.

TERNI – C’è un retroscena nella votazione per decidere sulla richiesta di revoca del presidente del consiglio comunale di Terni, avanzata dalla minoranza, primo firmatario il capogruppo Fdi Marco Cecconi.

Prima della votazione – a scrutinio segreto – si era diffuso in aula un certo ottimismo tra le minoranze. Alcuni erano sicuri che si poteva finire con un clamoroso 16 a 16 (la presidente Francescangeli era stata eletta con 24 voti) e comunque con un segnale forte, di un consenso che si sgretolava, intorno alla Giunta Bandecchi.
Esponenti della minoranza erano praticamente certi che almeno 3 esponenti della maggioranza li avrebbero seguiti nel voto a scrutinio segreto.
Ma poi ecco un piccolo giallo, di cui è difficile dar conto nei dettagli e però la sostanza dovrebbe esser questa: ci sarebbe stato – così raccontano nell’emiciclo ternano – l’intervento diretto del sindaco Bandecchi, il quale avrebbe spiegato che se la votazione non finiva per il verso giusto, lui era sempre pronto a presentare le dimissioni. Con la prospettiva di andare tutti a casa.
Il risultato finale comunque è noto. Niente revoca, ma anche la sensazione che, a non molti mesi dall’insediamento, la maggioranza non sia più così granitica.

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