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Maggioranza pronta a votare, ma Bandecchi stoppa gli aumenti della Taric

Colpo di scena in consiglio comunale. Il sindaco ferma i suoi: «Sui rifiuti occorre approfondire»

TERNI – Punto iscritto all’ ordine del giorno e di gran fretta per rispettare la scadenza del 30 aprile. Ma nel primo pomeriggio, nel consiglio comunale irrompe il sindaco Stefano Bandecchi.
E se nella mattinata si era ancora una volta fatto notare per una scarica di insulti alle opposizioni, nel pomeriggio Bandecchi sulla vicenda degli aumenti della Taric è molto cauto: «La questione va approfondita».
Lascia la maggioranza spiazzata che fino a quel momento aveva difeso l’ incremento delle tariffe del 2.39 per cento. Lascia ancora più spiazzati i rappresentanti dell’ autorità umbra dei rifiuti e Asm. La prima come ente che disciplina la ripartizione dei costi sui comuni, la seconda come gestore del servizio di raccolta e conferimento in discarica.
Bandecchi ha voluto prendere tempo. Perché la storia degli aumenti non lo aveva convinto. Così come aveva iniziato a fare le sue facciacce sul meccanismo di determinazione della tariffa, in parte basata sugli svuotamenti dei raccoglitori.
«Asm deve recuperare – ha detto il sindaco – un debito di 2,5 milioni di euro, il problema parte da lontano. Ho sempre detto che dobbiamo rimettere i bidoni in strada, la raccolta deve essere una risorsa.
Per determinare le tariffe abbiamo due giorni ma c’è la possibilità che il governo faccia slittare il termine a fine giugno. Alcune delle cose ascoltate sono riflessioni intelligenti. Se arriva la modifica del governo avremo due mesi per ragionare. Altrimenti resteranno le vecchie tariffe, ce ne assumiamo la responsabilità». L’ atto viene rinviato. FdI non vota. Ap e Pd votano insieme.

La posizione di Pd e Innovare per Terni: «Abbiamo votato favorevolmente al rinvio proposto dal Sindaco, a margine della discussione sulla delibera per le tariffe Taric, in attesa che il legislatore nazionale decida sulla proposta di individuare nel 30 giugno la nuova scadenza per la fissazione delle tariffe. Ciò a differenza del centrodestra, che ha inteso non partecipare al voto. La riteniamo la scelta migliore, per la quale abbiamo lavorato, fin dalla commissione che ha preceduto la seduta di consiglio comunale. A prescindere dall’ulteriore aumento del 2,39%, riteniamo profondamente sbagliata la diminuzione del numero dei conferimenti consentiti di indifferenziato, a tariffa invariata, anzi aumentata seppure in misura inferiore rispetto all’indice di inflazione. La diminuzione del numero di svuotamenti di indifferenziato, rappresenta soprattutto per i condomini, tra le utenze domestiche un ulteriore aumento occulto. Condividiamo anche l’appello dei nostri sindaci di centrosinistra, che denunciano l’impossibilità di intervenire sulle tariffe. A Terni purtroppo il principio di chi più differenzia, meno paga, non si è mai sostanziato in atti concreti».

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