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Stadio-clinica a carico della Regione? Non si può fare. Il resto è nelle mani di Bandecchi

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | ll percorso è chiaro, non servono dichiarazioni ma atti, che il Comune non sta facendo. Per certo non esiste il convenzionamento “preventivo” della clinica. Servono invece imprenditori che anticipino i soldi, anche se si volesse usare la legge sugli stadi

di Marco Brunacci

TERNI – Siamo seriamente preoccupati: il sindaco di Terni, il nostro eroe Bandecchi, inizia a dare colpi a vuoto?
Non sia mai. Va scongiurata anche solo un’ipotesi di questo genere. Ancora, in tanti mesi, non ha combinato niente o quasi per Terni e pure con le fioriere è in ritardo. Per cui deve essere lucido e – se non chiediamo troppo – dare una lucidata anche al tergicristallo dei suoi assessori.
L’ultimo tema di confronto è noto. Ma dopo un po’ di dichiarazioni sparse, si teme il peggio.
Non è che il cavallo di battaglia del sindaco, lo stadio-clinica, il sindaco lo vuol fare davvero farlo a carico della Regione? No, sicuramente no.
Il sindaco certamente lo sa: non si può.

Se avesse preso un abbaglio l’assessore “dopo aprile viene Maggi”, che dichiara di voler fare le convenzione – quale? con chi? quando? -, sarebbe poco male: chi comanda è Scipione il Livornese. Non si discute.
Allora, mettiamo da parte i casi personali e discutiamo: Terni si merita uno stadio nuovo e la Regione Umbria, per riequilibrare la situazione tra Perugia e Terni, ha autorizzato posti letto per realizzare una clinica ed è giusto così. Fin qui non ci piove.
Bene: ora il Comune deve decidersi. Lo deve fare da 4 mesi. Non lo sta facendo.
Terni e tutta l’Umbria aspettano un segno. Non dichiarazioni a vanvera (Unicusano fa la clinica? La Ternana lo stadio? E la nonna in carriola la Torre Eiffel?).
Sindaco, rompa gli indugi. Solo quelli.
Dica se c’è un privato che anticipa i soldi della costruzione dello stadio e della clinica, naturalmente senza pretendere un accordo preventivo con la Regione per l’accreditamento o il convenzionamento, perchè, qualora fosse accertata un’intesa del genere, potrebbero ravvisarsi precise fattispecie di reato.
Accreditamento e convenzionamento sono successivi alla realizzazione dell’opera, dopo valutazione da parte della Asl competente. Punto e stop.
A proposito, signor sindaco, ci sarebbe un altro problema: se quel privato fosse lei, direttamente nella parte dell’imprenditore oppure Unicusano che lei ha fondato, si potrebbe finire in quel ginepraio dei potenziali conflitti di interesse. Magari dovrebbe dimettersi da sindaco. Chi lo sa. Noi andiamo a indovinare in questa selva oscura, ma ci rifletta.
Per aiutarla nella riflessione, proviamo a fare un ulteriore passo avanti. Metta che le venga in mente di usare la legge nazionale sugli stadi. Nessun problema: trovi chi fa lo stadio con la clinica, anticipando i soldi e finanziando i due progetti. E lei, immantinente, lo benedica.
In verità, accreditati tecnici sostengono che non basteranno mai i 53 milioni di cui si dice, certuni pensano a quasi il doppio. Ma se trova qualcuno, vada comunque avanti senza remore e faccia sapere ai cittadini ternani, quelli che ancora le credono e quelli che invece aspettano il momento in cui vedranno azzerate le loro bollette, come ascoltato in campagna elettorale.
Se invece – come sembra a certi malpensanti – le possibilità di fare lo stadio sarebbero pari a zero, ma ci sarebbero solo pretendenti per la clinica, allora si ricordi le norme di cui sopra: niente accreditamento o convenzionamento se non dopo attenta ricognizione della Asl, solo ad opera terminata.
Insomma: questa roba non si può fare a carico della Regione. Se c’è chi, nella penombra ternana, muove e si sbraccia inseguendo personali progetti, faccia luce, signor sindaco. Ma soprattutto eviti di fare la figura del bell’addormentato nel bosco dei propositi irrealizzabili. Non le si addice. Lo spettro di un altro flop della sua Giunta tornerebbe ad aleggiare.

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