M.Brun.
TERNI – Non è possibile. Ne siamo sicuri, altrimenti il grande sindaco Bandecchi sarebbe solo un pallone gonfiato, un grande bluff, un venditore di fumo e di almanacchi.
E invece sappiamo bene che non è così: per dirne una, si appresta a entrare al Parlamento europeo, anche se tutti i sondaggi dei giornaloni lo mettono tra le liste Varie ed eventuali.
Quindi: possibile che, pur non entrandoci una beneamata cloche, si sia preso il merito di aver fatto passare (“signori”, dice sul web, “vi sono piaciute le Frecce tricolori… se no non ve le faccio ripassare”) dei due piccoli aerei che hanno solcato il cielo sopra il Liberati, con i colori della squadra del cuore, un attimo dopo il gol liberatorio di Distefano che lascia aperto il discorso salvezza?
Lo escludiamo.
Ma allora come mai l’ottimo Giacomin – deus ex machina dell’Aviosuperficie ternana – sostiene che il sorvolo si deve a una iniziativa di soci dell’Aeroclub, fortuitamente coincisa con il liberatorio gol, coincidenza di cui per altro lui e gli altri soci sono felicissimi?
Giacomin è uomo d’onore, quindi dice la verità. Ma qualcuno può dubitare forse di Bandecchi? Giammai.
Umbria7 allora prova a spiegare: il povero grande sindaco Bandecchi ne ha tante per la testa e si è confuso.
Per altro c’è da capire: fa così poco per Terni e quel poco finisce – non come un merito – su Report, per cui ha pensato bene di attribuirsi un innocuo volo di frecce rossoverdi. A tifare non è andato, ma una fregnaccia doveva raccontarla.
Questa potrebbe essere una spiegazione, ma figurarsi se ne siamo sicuri. Con Bandecchi non si sa mai.
Comunque ci sentiamo di escludere che il grande sindaco sia un qualunque peracottaro, tanto disperato da prendersi meriti non suoi.
Anzi, di sicuro, c’è un’altra spiegazione. Ah, trovarla.
