di Francesca Cecchini
PERUGIA – È l’opera di Gustav Klimt del 1905 “Le tre età” – concessa straordinariamente in prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma – ad aprire il nuovo ciclo espositivo della Galleria Nazionale dell’Umbria ” Un capolavoro a Perugia”.
In linea con il format, che vede un’opera di spicco del percorso di un celebre artista presentata in un allestimento appositamente studiato dalla Gnu, in questo caso, il dipinto viene proposto proprio nel modo in cui – come spiegato dal direttore Costantino D’Orazio durante la preview per la stampa nella mattina di giovedì 27 giugno – lo stesso Klimt avrebbe allestito la propria mostra. Ad accompagnare la prestigiosa opera sono le opere di Galileo Chini appartenenti al periodo in cui l’artista fu ispirato dallo stile del maestro viennese.

A comporre il percorso espositivo sono tre momenti. Si inizia nella prima sala, realizzata con il contributo della Fondazione Perugia, sulla linea del virtuale con un video introduttivo che consente al fruitore di entrare nell’immaginario dell’epoca e concentrarsi, tra l’altro, sulla genesi dell’opera, il suo stile anticonformista per quel periodo storico-culturale e su cenni di vita dell’artista. Senza dimenticare la connessione con “Il bacio”, opera che Klimt dipingerà pochi anni dopo e che è ora ospitata nell’Österreichische Galerie Belvedere di Vienna.


La seconda sala è invece dedicata al racconto delle mostre più legate al Klimt che volge lo sguardo all’Italia tra disegni e i bozzetti. Infine, si varca il portale che si apre su “Le tre età” dove il nero delle mura circostanti – frutto di un lavoro certosino che ricrea la stessa tonalità del quadro di Klimt – avvolge il capolavoro in modo tanto suggestivo da creare un unicum con l’osservatore. Un’esperienza unica nel suo genere.
In sottofondo le note del brano Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) composto dal viennese Arnold Schoenberg.


Le parole del direttore D’Orazio durante la presentazione.
Presente anche Giovanna Coltelli della Galleria Nazionale d”Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Al tavolo anche Franco Moriconi, alla sua prima uscita in qualità di vicepresidente della Fondazione Perugia, che ha riconfermato il pieno appoggio della Fondazione alle attività della Galleria Nazionale dell’Umbria.

LE TRE ETÀ (inaugurazione ufficiale alle 18 del 27 giugno)
Il tema delle tre età ricorre spesso nella storia dell’arte, ma si concentra soprattutto sull’uomo. Giorgione, Tiziano, Van Dyck, Friedrich sono soltanto alcuni dei maestri che si cimentano con questo soggetto, dimostrando la loro capacità di restituire con precisione le fisionomie e i corpi di bambini, giovani e anziani, nel tentativo di rappresentare l’ineluttabilità del tempo che passa. È molto raro che a illustrare questo destino siano dei soggetti femminili, laddove il rapporto tra giovani e anziane nella pittura del passato si è concentrato sull’accostamento della Vergine Maria e Sant’Anna.
Klimt affronta questo tema da un punto di vista laico, facendone un omaggio alla complessità del corpo femminile, che cambia aspetto nel corso degli anni, ma soprattutto accompagna un diverso atteggiamento nei confronti della vita. Le tre donne di questo capolavoro diventano anche la metafora di una civiltà, che all’inizio del Novecento sta lasciando dietro di sé una visione classica del mondo per immergersi nelle inquietudini del XX secolo, sollecitate dai nuovi studi psicoanalitici e dai rapporti politici sempre più esacerbati. In questa visione problematica della storia, Klimt esordisce con uno stile elegante, complesso ed estremamente innovativo, che riscuoterà un successo clamoroso, ancora oggi condiviso dal grande pubblico.
Tre corpi femminili stretti tra due ali di pioggia cristallina, che cade da una superficie nera compatta. Dietro di loro si accendono segni che contribuiscono ad esaltare l’emozione definita dal loro aspetto. La donna più anziana, inerme, disperata, possiede un corpo dal volume deciso, che si impone con le sue ombre portate all’altezza del ventre, della schiena e del collo, mentre esplora lo spazio con i piedi dipinti in perfetta prospettiva. La giovane madre ha un corpo quasi a due dimensioni, bianco, diafano, alleggerito dall’assenza dei piedi, ma Klimt concentra la nostra attenzione piuttosto sul suo viso, immerso in una chioma bionda – come quella della Venere di Botticelli – sparsa di fiori che germogliano da nuclei che alludono al suo potere generatore. S’è addormentata con sua figlia in braccio, ritratta in posizione speculare rispetto all’anziana, con la quale chiude il cerchio della vita.
ACCESSO ALLA MOSTRA E BIGLIETTO UNICO
L’accesso alla mostra è incluso nel biglietto di ingresso della Galleria, che permette la visita anche a “Fulvio Roiter. Umbria, una storia d’amore”.
Radio Monte Carlo è la radio ufficiale delle mostre della Galleria Nazionale dell’Umbria.
La mostra fa parte del calendario de La Sottile Linea d’Umbria, il nuovo progetto della Direzione Generale Musei del MIC, Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria e della Regione Umbria, con il contribuito della Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio Umbre e la collaborazione di Radio Subasio: la manifestazione si arricchisce, inoltre, di un biglietto unico di 15 euro, con il quale dal 15 giugno per quattro mesi, per la prima volta, sarà possibile visitare per circa quattro mesi i quattordici musei nazionali dell’Umbria.


